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L'Umbria punta su lavoro e scuola per l'integrazione degli immigrati

L’Umbria ospita il due per cento degli stranieri presenti in Italia, un numero che, rispetto alla popolazione residente, colloca la regione al di sopra della media nazionale ed europea. Se le 13.852 domande di regolarizzazione si trasformeranno in altrettanti permessi di soggiorno, la presenza degli immigrati in Umbria aumenterà decisamente e dagli attuali 30.965 si passerà a circa 50 mila. E’ quanto emerge dal tredicesimo rapporto sull’immigrazione della Caritas e della Fondazione Migrantes secondo il quale in Umbria cresce anche il numero di ricongiungimenti familiari e, di conseguenza, di minori che frequentano le scuole. Quest’ultimo dato in particolare, posiziona la nostra regione come la seconda in Italia per numero di bambini che frequentano le scuole ( 4,3 per cento alunni stranieri sul numero totale contro la media nazionale del 2,3). L’Umbria agli extracomunitario offre varie possibilità di occupazione: perlopiù i cittadini stranieri sono impegnati in attività subordinate (11.935 a Perugia e 2.028 a Terni), ma cresce anche la tendenza all’imprenditorialità con ben 1.105 lavoratori autonomi nel perugino e 171 in provincia di Terni. Prevalentemente, secondo il rapporto Caritas, molti immigrati lavorano nel settore agro-alimentare e in quello domestico, ma una grossa fetta di manodopera trova impiego nel settore alberghiero, in quello della ristorazione e nell’edilizia, quest’ultimo comparto è occupato prevalentemente da macedoni e albanesi. Ma l’evoluzione tecnologica richiede sempre meno manodopera non qualificata e gli enti locali si adoperano per offrire ai lavoratori stranieri un’adeguata formazione. ‘Noi stiamo portando avanti un progetto di alta formazione – ha detto l’assessore regionale alle politiche sociali, Gaia Grossi – è il primo in Italia e rientra tra le politiche d’inserimento lavorativo di questi soggetti che, spesso, lavorano con qualifiche basse’. Inoltre, la Provincia di Perugia in collaborazione con il Cna, Confcommercio e Confcooperative, ha avviato progetti di formazione ma anche di sostegno e avviamento al lavoro tramite il ‘Servizio stranieri e lavoro’, attivato presso i centro per l’impiego. ‘Sono stati tantissimi nella provincia di Perugia gli avviamenti al lavoro di immigrati nei settori più vari ‘ ha riferito il referente del Servizio, Said Jokwar. In molti operano nell’ambito della raccolta del tabacco, della ristorazione e dell’edilizia. Ma cresce anche la spinta a mettersi in proprio soprattutto nel settore metalmeccanico, dell’importazione ed esportazione e della ristorazione’. Said ha posto anche l’accento sul lavoro che la Provincia di Perugia svolge nelle scuole che si trovano a fare sempre più i conti con l’interculturalità. ‘In molti istituti ‘ha detto- si svolgono attività. La Provincia ha anche firmato un protocollo d’intesa con la direzione scolastica regionale per valutare il livello di formazione e competenze dei ragazzi stranieri che arrivano in Umbria dopo aver avviato il percorso scolastico nel paese d’origine’. Secondo l’assessore alla formazione della Provincia di Perugia, Maria Pia Bruscolotti, ‘agli immigrati non bisogna assicurare solo un posto di lavoro, ma favorirne l’integrazione sociale. A tal fine ‘ ha annotato ‘ è indispensabile la collaborazione tra enti locali e l’attivazione di corsi che favoriscano l’apprendimento della lingua italiana, delle nostre tradizioni e dei nostri valori. Siamo anche impegnati nelle scuole con progetti rivolti ai figli degli immigrati’. Comune di Perugia e Provincia hanno realizzato dei siti internet che forniscono informazioni utili per gli immigrati. (www. comune.perugia.it e www. provincia.perugia.it). Alla presentazione del Dossier sull’immigrazione ha partecipato anche il presidente dell’Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere) di Perugia – Francesco Ferroni ‘ e il segretario generale della Cisl regionale, Pierluigi Bruschi. A Perugia l’Anolf ha attivato uno sportello presso la sede della Cisl, in via Campo di Marte, al quale possono rivolgersi tutti gli immigrati per informazioni e servizi di consulenza. ‘Gli stranieri – ha sottolineato Bruschi ‘ sono ancora la parte più debole del sistema economico e, spesso, sono costretti ad accettare il lavoro a qualsiasi condizione. Hanno ancora bisogno di tutela anche se si sviluppa una tendenza all’occupazione stabile’.

AUTORE: Ida Gentile