Dagli studi di Giuseppe Pelicci le speranze per vincere il cancro

Eugubino e oncologo di fama mondiale, premiato dal Rotary Umbria

La lotta contro il cancro sta compiendo dei significativi passi in avanti mantenendo le frutto delle scoperte e delle intuizioni operate nel passato. Già oggi un terzo dei pazienti raggiungono la guarigione con le terapie tradizionali, ma attualmente la ricerca scientifica è impegnata nel mettere a disposizione della medicina “farmaci intelligenti”, in grado cioè di colpire e neutralizzare soltanto le cellule tumorali o, meglio, il gene che ne ha determinato l’alterazione. Quello che una volta sembrava il libro dei sogni è divenuto oggi un “libro di lavoro” che coinvolge la comunità scientifica mondiale alle cui sinergie vanno ricondotti i progressi compiuti negli anni da una ri erca scientifica alimentata e sostenuta più dal volontariato e dall’associazionismo che non dalle pubbliche istituzioni. Infine è stata raccomandata prudenza nell’enfatizzare giornalisticamente talune scoperte perché tra l’annuncio dei risultati della ricerca e la scoperta del farmaco giusto passano a volte molti anni.

È questa la sintesi delle dichiarazioni rilasciate dal prof. Pier Giuseppe Pelicci, dopo aver ricevuto a Gubbio il “Premio Rotary Umbria 2002”. Giunto alla sua dodicesima edizione, viene assegnato annualmente dalla Conferenza dei tredici Rotary club umbri a personalità o istituzioni le cui attività o iniziative proiettano all’esterno una immagine positiva della realtà e del territorio regionale. Per l’anno 2002 il riconoscimento è stato attribuito appunto al prof. Pelicci, eugubino d’origine. Oncologo di fama mondiale, direttore del dipartimento di oncologia sperimentale dell’Istituto europeo di Oncologia di Milano e responsabile del Laboratorio di biologia molecolare dell’istituto di Medicina interna e scienze oncologiche dell’Università di Perugia, titolare della cattedra di Patologia generale all’Università “Vita e Salute – San Raffaele” di Milano, Pelicci ha ottenuto fino ad oggi risultati importanti e tali da infondere in tutti una concreta speranza nella vittoria sul male del secolo.

Oltre ad aver scoperto il “gene dell’invecchiamento” ed identificato “l’oncogene della leucemia acuta promielocitica”, ha aperto la strada alla terapia molecolare indicando l’innovativa utilizzazione di farmaci “intelligenti”, quali l’acido retinoico che si dimostra in grado di ripristinare situazioni di normalità nelle cellule malate, recuperandone le alterazioni, anzichè distruggerle chemioterapicamente. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti sia in Italia, con il “Premio Guido Venosta 1998” quale “miglior ricercatore europeo”, che in America con “Award for Excellence in Medicine” da parte di una Fondazione italo america di New York. Una scelta, quella della conferenza rotariana, davvero indovinata. La cerimonia ha avuto luogo presso la sala Capogrossi del Park Hotel Ai Cappuccini: la consegna del premio (una scultura in oro realizzata su disegno di Alberico Morena) a Pier Giuseppe Pelicci, profondamente legato alla sua terra d’origine ed alle sue tradizioni (è un appassionato “ceraiolo” di S.Ubaldo), è stata preceduta dalla prolusione del Presidente del Rotary Club di Gubbio Alberto Angeli, dal saluto del sindaco Orfeo Goracci, dagli interventi del prof. Fausto Grignani dell’Università di Perugia, del cavaliere Riccardo Marrollo, governatore del 2090′ distretto Rotary.

AUTORE: G.B.