Dalla verità alla carità

“Si tratta - ha detto mons. Scanavino - di conoscere bene l’andamento del fenomeno dell’immigrazione per potersi impegnare per la solidarietà”

A Orvieto, nella sala del Governatore del palazzo dei Sette, mons. Giovanni Scanavino, responsabile per la Pastorale migranti della Cei, Damiano Stufara, assessore alle Politiche sociali e immigrazione della Regione Umbria, il prefetto di Terni Augusto Salustri, Paola Nanni della Caritas-Migrantes di Roma, Stella Cerasa della Caritas-Migrantes di Perugia, Moreno Fernandez dirigente ufficio Immigrazione della questura di Terni, Simonetta Mignozzetti dirigente dello Sportello immigrazione della Prefettura di Terni, Alessandro Lardani e Sandra Martelloni mediatori interculturali soc. coop. Il Quadrifoglio – Sportello immigrazione Ambito territoriale n. 12, hanno partecipato a una tavola rotonda, moderata dal giornalista Stefano Corradino, per la presentazione del Dossier Statistico 2009 edito dalla Caritas-Migrantes e avente per titolo “Immigrazione: conoscenza e solidarietà” L’incontro, partecipato da un pubblico numeroso e attento, si è aperto con i saluti del sindaco di Orvieto Antonio Concina e di Cristina Calcagni, assessore alle Politiche per l’immigrazione. Subito dopo mons. Scanavino ha posto in risalto l’utilità del Dossier 2009 come strumento di documentazione e di conoscenza. “Si tratta di conoscere bene l’andamento di questo fenomeno della immigrazione – ha detto il Vescovo – per potersi impegnare per la solidarietà. Spesso dal modo come i mass media trattano il problema comprendiamo poco e male i problemi che stanno dietro gli immigrati: problemi politici, problemi di sicurezza, problemi di persecuzione. Spesso taluni episodi vengono amplificati o inconsapevolmente o strumentalmente. Di tutto bisogna conseguire una conoscenza matura, non emotività, perché si possa, dopo aver conosciuto la verità, ‘passare – come dice il Papa – dalla verità alla carità’. Il Dossier – ha proseguito mons. Scanavino – non dice che l’immigrazione non presenti aspetti problematici, ma ci aiuta ad avere una visione più realistica e più positiva. Concorre certamente a liberarci da molti pregiudizi. Dobbiamo impegnarci a sollecitare i politici ad una maggiore apertura in materia di cittadinanza e di partecipazione, e a mettere a disposizione maggiori risorse. In Italia abbiamo bisogno di un consistente ‘pacchetto integrazione’ che prepari allo scenario di metà secolo, allorquando saremo chiamati a convivere con 12 milioni di immigrati, la cui presenza, come ci dicono gli esperti, sarà necessaria per il funzionamento del Paese”. Gli immigrati regolarmente residenti in Italia come attesta l’Istat sono quasi 4.300.000, pari al 7,2% della popolazione italiana; 2 milioni i lavoratori che concorrono alla creazione della ricchezza del sistema Italia; 862 mila i minori figli di genitori stranieri, pari a un decimo della popolazione minorile, per la più parte nati in Italia, che considerano come loro patria. È fuorviante, dunque, continuare a inquadrare il fenomeno nell’ottica degli sbarchi irregolari, prendendo una parte per il tutto e dipingendo negativamente la situazione.Marcello Rinaldi, direttore della Caritas diocesana e delegato Caritas regionale, ci ha detto in intervista: “Il Dossier è uno strumento di conoscenza e, come ha detto mons. Scanavino, è dovere dei cristiani e della Chiesa coniugare amore e conoscenza perché sia efficace la solidarietà. Occorre tener presente che l’immigrazione regolare sostiene prepotentemente la nostra economia sia a livello nazionale, con l’ 8-9% di contributo al calcolo del Pil, così come anche a Orvieto che, per fare esempi concreti, grazie ai circa 2 mila immigrati regolari residenti può essere classificata come città. Questa sera, poi, vi sono state toccanti testimonianze da parte di quanti, ammalati, handicappati gravi o anziani soli, sopravvivono per la collaborazione di famiglie di immigrati che sono diventate le loro famiglie. Nelle nostre scuole – ha concluso Rinaldi – i minori immigrati sono il 12% , poco più di uno ogni dieci italiani. Questa media in Umbria è in linea con quella nazionale, anche se in questi ultimi anni è aumentata perché la nostra regione da territorio di transito si è trasformata, nonostante la crisi economica e conseguente riduzione dei posti di lavoro, in territorio residenziale”.

AUTORE: Antonio Colasanto