Misure a sostegno delle famiglie
In piena emergenza coronavirus, torna preponderante il tema delle misure a sostegno delle famiglie. La chiusura delle scuole, i nonni classificati “soggetti a rischio”, ha messo in difficoltà molte famiglie. Tanti i genitori lavoratori che hanno trovato soluzioni temporanee con permessi e ferie. Con la successiva sospensione delle attività lavorative non essenziali, però, molti genitori si sono trovati a lavorare in smart working, alcuni in ferie forzate e altri in cassa integrazione. Se i meno fortunati – lavorativamente parlando – sono riusciti a trovare una soluzione, per gli smart worker la necessità di conciliare la vita familiare con quella lavorativa è diventata una priorità assoluta.
Ecco quindi che il Governo ha provato a dare una risposta con le misure inserite nel decreto “Cura Italia” a sostegno delle famiglie, rivolgendosi principalmente ai genitori lavoratori impegnati in servizi essenziali.
Tra le misure sono previsti un congedo straordinario, un bonus baby-sitting e l’incremento dei giorni di permesso previsti dalla legge 104. Vediamo le misure nel dettaglio.
Il decreto “Cura Italia”
I genitori di bambini fino a 12 anni, o con disabilità, hanno la possibilità di usufruire di un congedo parentale straordinario di 15 giorni, da utilizzare in un periodo continuativo o frazionato. Il congedo può essere richiesto alternativamente da entrambi i genitori per un totale complessivo di 15 giorni. Durante il periodo la retribuzione è pari al 50%. Possono usufruire di questo congedo i lavoratori:
- dipendenti del settore privato
- iscritti in via esclusiva alla Gestione separata
- autonomi iscritti all’Inps
- dipendenti del settore pubblico
I lavoratori del settore privato, con figli tra i 12 e i 16 anni, hanno diritto di astenersi dal lavoro per il periodo di sospensione dei servizi scolastici senza però percepire alcuna indennità. In alternativa al congedo straordinario è previsto il bonus per servizi di baby-sitting nel limite di 600 euro. Il bonus viene erogato con il libretto famiglia e può arrivare fino a 1.000 euro. Per il personale del servizio sanitario nazionale e le Forze dell’ordine impegnate nell’emergenza sanitaria.
Per i lavoratori che usufruiscono della legge 104, per i mesi di marzo e aprile 2020, è stato portato a 15 giorni il permesso mensile retribuito. Tra le altre misure è prevista un’una tantum di 600 euro destinata alle categorie dei professionisti, partite Iva, artigiani e commercianti, stagionali, lavoratori agricoli e dello spettacolo. È possibile fare domanda dal 1° aprile sul sito dell’Inps.
Ma il Forum famiglie è critico
Nonostante l’impegno del Governo a trovare soluzioni a sostegno delle famiglie, le misure inserite nel decreto “Cura Italia” non sembrano sufficienti o adatte alla straordinarietà dell’emergenza sanitaria ed economica. Tante le domande e le perplessità delle famiglie davanti ai provvedimenti del decreto.
Rispetto al bonus baby-sitter: con i limiti ai contatti sociali imposti per legge, far entrare in casa persone esterne al nucleo familiare non sembra la scelta preferibile. Per quanto riguarda i congedi: se si vuole stare a casa – per massimo 15 giorni, con le scuole chiuse ormai da un mese -, lo stipendio è ridotto della metà. L’indennizzo di 600 euro è per il solo mese di marzo, e solo per chi si è recato in ufficio.
Eppure i problemi per le famiglie in questo periodo non sono pochi. Non solo conciliare il lavoro con la gestione dei figli, ma si pensi alla questione tecnologica. In una famiglia con due genitori che lavorano da casa e più di un figlio impegnato nella didattica online, si pone il problema di avere più computer o dispositivi per connettersi alla Rete.
Quali altre possibili soluzioni?
Il Forum delle associazioni familiari, attraverso il suo presidente nazionale, Gigi De Palo, torna a chiedere “maggiori risorse direttamente nelle tasche delle famiglie”. La situazione è difficile e che “nessuno vorrebbe essere al posto di chi governa oggi il Paese”. De Paolo spiega che i provvedimenti non sono efficaci. “Le misure – afferma – hanno un errore di fondo: non considerano le famiglie in quanto tali, ma solo le tipologie dei contratti di lavoro delle singole persone che lavorano”.
Per il presidente del Forum, si tratta di “una serie di aiuti per lavoratori dipendenti, lavoratori atipici, lavoratori con partita Iva, ma non si aiuta direttamente la famiglia”. Il Forum delle associazioni familiari, già in tempi non sospetti, si era attivato con il ministro alla Famiglia e il ministro all’Economia per chiedere un sostegno alle famiglie. Un assegno unico che tenga conto anche del carico dei figli. Uno strumento che potrebbe “aiutare a vivere dignitosamente questo periodo difficile”.
“Le famiglie – sigla De Palo – devono essere messe in condizione di fare le famiglie. Sono le famiglie che in questa fase di emergenza stanno portando avanti il Paese. Facciamo arrivare soldi direttamente nelle loro tasche!”.
Annalisa Marzano
Buongiorno io ho una bimba di 8 anni e come ormai si sa sono a casa io ho una microimpresa sono regolarmente messa in in regola mi pago i contributi posso fare domanda dei 600 euro vivo in Liguria ma la mia sede legale è a vicenza
Ciao.. mia moglie lavora come infermiera comparto operatorio a parma e non può usare permessi e ferie che sono stati bloccati. Con 2 bambini di 6 e 7 anni a casa da scuola.. io faccio il tornitore e la ditta ha chiuso per via del decreto.. adesso ha riaperto e dovrei tornare a lavorare per aiutare un po’ . Ho finito le ferie e i permessi .. che faccio? Li lascio soli a casa? I nonni non possono uscire di casa e non mi fido a fare venire una babysitter che chissà dove và durante la giornata. Che facciamo? Settimane di malattia? Lo stipendio? Cassa integrazione? Il mutuo? bollette?il condominio? 1000 euro spariti in 2 giorni.. Tutti parlano di ristoranti chiusi e negozi che non riapriranno..quando per una pizza e una coca ti una famiglia spende 80euro e negozi che vendono scarpe da 150euro . ma a noi famiglie chi pensa? Dateci dei soldi da spendere e i negozi e i ristoranti non chiuderanno.
Buonasera io sono una mamma lavoratrice,mio marito lavora,abbiamo 3 bimbi piccoli 1 anno,6 anni e 9 anni…non sappiamo veramente come fare per organizzarci con il lavoro,abbiamo provato o meglio mio marito ha fatto richiesta di orari piu permissivi venendo incontro anche ai miei,cosi finisce lui il lavoro inizio io,ma gli è stato detto che l’azienda può venire incontro qualche giorno poi si deve arrangiare,il congedo covid 19 è proprio sparito non se ne sente piu parlare…ora io mi chiedo ma questi cari politici lo sanno che le famiglie devono conciliare il lavoro,bimbi, compiti e casa..??? E soprattutto bollette e mutui che non aspettano, se non si lavora non entrano soldi…come si fà? Fate piu aiuti per le famiglie e fate capire alle aziende che questa è una situazione emergenziale,non un capriccio per voler stare a casa o fare un orario piu ridotto..noi vogliamo lavorare per portare il piatto in tavola e pagare tutte le bollette,ma cosi ce la stanno rendendo veramente difficile.
buongiorno siamo una famiglia DISPERATA.
Sia io che mia moglie siamo tra i fortunati
che in questo periodo disgraziato lavorano,
abbiamo un bambino di 2 anni a casa da l asilo
e mia moglie ha aprofittato del conggedo straordinario..purtroppo a la proroga avvenuta
fino al 13 aprile non aumenta i 15 giorni e così noi
li abbiamo gia fatte e siamo rimasti senza, tra poco finisce tutti i permessi e non sappiamo più
cosa fare visto che gli asili probabilmente non aprono fino a ssettembre….cosa facciamo.?