Appena conclusa la seconda serie è subito ripartito a Gubbio l’allestimento del set per il primo ciak dei nuovi episodi. Stiamo parlando del serial “Don Matteo”, trasmesso per quattro domeniche nella prima serata di Rai Uno. La scorsa settimana si sono concluse le trasmissioni delle puntate girate nella Città dei Ceri dal febbraio all’ottobre di quest’anno. Ma già lunedì mattina cast tecnico e attori erano pronti a girare i 16 episodi della nuova serie. A cominciare da Terence Hill (Don Matteo) e Nino Frassica (maresciallo Cecchini), i due personaggi principali della fiction prodotta dalla Lux Vide di Ettore Bernabei. A Gubbio, per la terza serie, è tornato anche Enrico Oldoini, uno dei “creatori” del prete-investigatore, nonché primo regista della serie. Saranno firmati da lui almeno quattro episodi, prima del ritorno di Leone Pompucci e Andrea Barzini. Le puntate di quest’anno sono state viste da un pubblico che ha oscillato fra i cinque milioni e mezzo e i sette milioni in media a serata, secondo i dati Auditel. La prima serie aveva avuto una media di otto milioni e 300 mila spettatori, con uno share di oltre il 30 per cento. Tra le ragioni del calo, in particolare, va ricordata la forte concorrenza della nuova versione di “Cuore”, trasmessa nelle settimane scorse da Canale 5. “Di Don Matteo – spiega Terence Hill – mi ha convinto il fatto che è un detective oltre che un prete, ha insomma un suo lato avventuroso al quale io al cinema sono molto affezionato e che cerco di rintracciare in ogni mio personaggio”. Non un sacerdote qualunque ma un ex missionario dal talento un po’ speciale. Possiede uno straordinario intuito che, unito alla sua profonda conoscenza dell’animo umano, fa sì che si orienti con successo anche nei più tortuosi meandri del delitto. Ora un’intera cittadina, la medioevale Gubbio, torna dunque per la terza volta a essere la grande location della fiction. Ogni scena della seconda serie, in interni e in esterni, era stata girata lì, a volte con la collaborazione partecipe degli abitanti, che hanno imparato a non far caso a quel fascinoso attore in tonaca che pedala in bicicletta per le ripide salite e discese delle stradine in pietra della città, seguito da una troupe vociante e numerosa. Investigatore, ma anche pienamente sacerdote: il compito di Don Matteo è risvegliare le coscienze. La sua missione non è solamente quella di smascherare il colpevole, ma soprattutto quella di mostrargli che, nel libero arbitrio che ci è stato concesso fra male e bene, quest’ultimo è l’unica via. “All’inizio – racconta ancora Hill – non mi convinceva molto la sicurezza di Don Matteo, il fatto che aveva pochi dubbi, quindi ho consigliato di renderlo più umano, soprattutto più tollerante”.
Don Matteo: un ex missionario dal talento un po’ speciale
Sono già iniziate le riprese della terza serie del "prete-investigatore" di Gubbio
AUTORE:
Daniele Morini