EMERGENZA IMMIGRAZIONE. Incontro Governo e Regione

La nostra regione potrà accogliere al massimo 800 profughi.

Potrebbero arrivare, al massimo, 800 immigrati nordafricani in Umbria, anche se il loro arrivo non è ancora imminente. Sono escluse, però, le tendopoli. È quanto emerso dall’incontro tra Regioni e Governo sull’emergenza immigrazione, cui ha partecipato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. “Nessuna tendopoli: questo è un modello di accoglienza adeguato ad un Paese civile – ha detto la Marini al termine dell’incontro – è positivo che il Governo abbia accolto le richieste della Regioni per quanto riguarda la gestione dell’emergenza profughi. Ciò significa che, come avevamo chiesto, e come io stessa avevo più volte ribadito, non si proseguirà sulla strada dell’allestimento di tendopoli e ai migranti anche tunisini sarà riconosciuto lo status di protezione umanitaria. Salvo i casi di coloro che non ne avranno diritto. Questa soluzione è in coerenza con il modello sul quale abbiamo lavorato in Umbria e cioè prevedere un’accoglienza di profughi o cittadini con permesso di soggiorno umanitario temporaneo in maniera diffusa sul territorio, con un’intesa tra Governo, Regione, Province, Comune, Caritas e altre strutture del volontariato. Questo è un modello di accoglienza adeguato ad un Paese civile”. La Marini ha sottolineato che “abbiamo sempre sostenuto che la strada delle tendopoli, come insegna il caso Manduria, non era assolutamente percorribile. Altrettanto importante è la decisione assunta di investire la rete nazionale e locale della protezione civile per la gestione concreta del flusso di profughi. Resta, ovviamente, rispetto al numero di profughi che ciascuna regione potrà ospitare, il principio dell’equa distribuzione rispetto al numero degli abitanti”. E quindi l’Umbria potrà accogliere un numero massimo di 800 profughi. La Presidente ha precisato che “in questo momento ancora non ci sono comunicazioni ufficiali su eventuali arrivi in Umbria. Il nostro tavolo è quello avviato ormai una settimana fa. Continua a lavorare, d’intesa con Comuni e Caritas, per individuare tutti gli eventuali siti disponibili”. La decisione del Governo va nella direzione prospettata dall’Anci Umbria di evitare concentrazioni in alcune zone per evitare situazioni difficili dal punto di vista organizzativo e gestionale, anche in rapporto a possibili disagi della popolazione locale. Nel frattempo il direttore generale della sanità umbra, Emilio Duca, ha convocato i vertici delle Asl per definire gli atti “programmatori” da concordare in vista dell’accoglimento dei migranti. Immigrati. Rinaldi (Caritas) “Accoglieremo profughi e richiedenti asilo, niente tendopoli” “Sono soddisfatto che è stato preso in esame il modello per il quale avevamo dato la nostra disponibilità: accoglienza per profughi, con permesso di soggiorno temporaneo, e richiedenti asilo, ma senza tendopoli perché non possiamo fare i guardiani”. Lo ha sottolineato Marcello Rinaldi, il delegato regionale delle Caritas umbre, che siede al tavolo regionale di coordinamento per l’accoglienza degli immigrati. Rinaldi ha rimarcato che “è passata la linea umanitaria con la concessione del permesso di soggiorno temporaneo: è molto importante. Per l’accoglienza vera e propria dovremo aspettare ancora perché non si conoscono i numeri dei profughi che arriveranno effettivamente in Umbria”. Mons. Renato Boccardo, vescovo di Spoleto-Norcia, al quale è stata assegnata dalla Conferenza episcopale umbra la delega per la carità, nel suo saluto agli operatori Caritas, ha ricordato, tra l’altro, quanto “si prodighino, in questi giorni, per contribuire a fronteggiare dall’Umbria due emergenze: il terremoto in Giappone e gli immigrati del Nord Africa” L’arcivescovo ha detto che “in questo momento non possiamo non pensare al Giappone e alla Libia, popoli che stanno vivendo due differenti drammi: quello di una calamità naturale e quello di una guerra. Per il Giappone le Chiese umbre si fanno prossime con una colletta straordinaria, già concretizzata domenica 3 aprile nella diocesi a me affidata, quella di Spoleto-Norcia. Per i profughi, invece, siamo sollecitati ad un’accoglienza “umana”, da persona a persona, nel rispetto delle normative vigenti”.

AUTORE: Romano Carloni