Foligno celebra san Feliciano

Ai coniugi Panagiotis Kakarantzas ed Elena Tommolini e a Claudia Carloni verrà consegnato il premio bontà
Il Vescovo mons. Sigismondi davanti alla statua di san Feliciano
Il Vescovo mons. Sigismondi davanti alla statua di san Feliciano

Sabato 24 gennaio Foligno celebra la festa del santo patrono Feliciano. A presiedere i primi vespri di venerdì 23 gennaio mons. Yannis Spiteris, arcivescovo di Corfù, una delle Chiese – le altre sono Atene e poi Naxos, Andros, Tinos e Mikonos – delle quali la Caritas di Foligno si è presa cura in un programma di gemellaggio che, nato per volontà di Benedetto XVI, dura ormai da qualche mese. Mons. Spiteris sarà presente anche durante le altre celebrazioni: in primis la Veglia dei giovani, alle ore 21, quest’anno presieduta da mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia – Città della Pieve. Lo stesso 23 gennaio la diocesi sarà vicina con la preghiera, ricordandolo in tutte le celebrazioni, a mons. Giovanni Benedetti, vescovo emerito di Foligno, che festeggia il 40° anniversario di ordinazione episcopale. Sabato 24, festa di san Feliciano, sarà il vescovo mons. Gualtiero Sigismondi a presiedere la solenne celebrazione delle ore 11 e in seguito la Processione che muoverà dalla Cattedrale alle 15.30 e si concluderà con i secondi vespri. Un appuntamento atteso e importante, che vuole promuovere gesti concreti di carità nella vita quotidiana, è il Premio della Bontà, giunto ormai alla 51° edizione, che sarà assegnato domenica 25 gennaio alle ore 15.30 nella Cattedrale di San Feliciano. Quest’anno il premio sarà assegnato a tre volontari che hanno messo il loro tempo a disposizione dei bisogni caritativi di Chiese sorelle in difficoltà: a Claudia Carloni, che ha deciso di spendersi per tre anni per la popolazione della diocesi keniota di Nyeri, e a Panagiotis Kakarantzas ed Elena Tommolini, che da Atene si occupano dei gemellaggi tra l’Italia e la Grecia, duramente colpita dalla crisi economica. A seguito della grande siccità che ha colpito il Corno d’Africa nel 2011, Papa Benedetto prima e Papa Francesco poi, hanno invitato le Caritas diocesane a canalizzare la propria attenzione verso i bisogni di quest’area geografica. Dietro tale sollecito e con il sostegno di Caritas italiana, la Caritas di Foligno ha inaugurato nell’ottobre 2013 un gemellaggio con la diocesi di Nyeri in Kenya. È in questo contesto e in una fase delicata per il paese keniota (interessato lo scorso anno anche da attacchi terroristici e attraversato dalla delicata fase di allerta che ha investito l’Africa rispetto all’Ebola) che Claudia Carloni, sotto l’egida della Caritas diocesana di Foligno, ha deciso di spendere la propria vita per un periodo di tre anni mettendosi a servizio della popolazione keniota e in modo particolare dei bisogni caritativi della diocesi di Nyeri e del relativo Ospedale missionario. Contestualmente, anche i coniugi Panagiotis Kakarantzas ed Elena Tommolini hanno deciso di investire la propria vita nel servizio agli altri, prendendosi cura di un’altra crisi, quella che sta investendo la Grecia. I gemellaggi, che Panos ed Elena rendono possibili occupandosi della struttura di NeosKosmos ad Atene dove vivono, non sono solo strumento di speranza per la Grecia, ma anche una possibilità concreta per la creazione di percorsi che sostengono le famiglie folignati e italiane che si trovano in difficoltà. La scelta dei Panagiotis che hanno rifiutato un posto di lavoro in Italia per abbracciare questa sfida della Carità, come quella di Claudia, rendono oggi possibile l’avvio di un nuovo percorso a partire da febbraio 2015 de “L’Arca del Mediterraneo” che consentirà a giovani senza lavoro provenienti da questi paesi e dai paesi del Mediterraneo di poter venire a Foligno per percorsi formativi e professionalizzanti, curando infine il reinserimento lavorativo nel paese di origine.

AUTORE: F. M. M.