Giovani in pellegrinaggio “conciliare” a Loreto

FOLIGNO. Il pellegrinaggio dei giovani a Loreto nel 50° del Concilio Vaticano II

“Pellegrini sulla via del Concilio” una quarantina di giovani che per sette giorni, da giovedì 27 settembre fino a giovedì 4 ottobre, su iniziativa del servizio per la Pastorale giovanile della Regione Marche e dell’Umbria, hanno percorso la via Lauretana in memoria del viaggio di Giovanni XXIII, che volle affidare alla Madonna di Loreto e a san Francesco d’Assisi il Concilio ecumenico Vaticano II.

Tra i pellegrini anche alcuni ragazzi ortodossi della diocesi di Caransebes (Romania) e giovani luterani della diocesi di Linkoping (Svezia). La comitiva ecumenica è stata accolta, all’arrivo della prima tappa da Assisi a Spello, presso il complesso di San Girolamo, sede dell’Azione cattolica della diocesi di Foligno. A fare gli onori di casa la sua presidente, Maria Chiara Giacomucci, e il sindaco di Spello Sandro Vitali, mentre ad animare i vespri i ragazzi dell’Azione cattolica di Spoleto.

A guidare la preghiera della sera il vescovo di Foligno, mons. Gualtiero Sigismondi, che ha voluto rivolgere ai giovani qualche pensiero. Pensando al loro pellegrinaggio, il Vescovo ha domandato: “Di quale carità ha bisogno questo tempo? Della carità della profezia. Guardandovi mi è tornata alla mente l’espressione del profeta: I vostri anziani faranno sogni, i giovani avranno visioni”.

Ma chi è il profeta? “È colui che non ha un passo più lungo, ma uno sguardo più acuto. Con lo sguardo dobbiamo essere più in là dei nostri passi, perché è lo sguardo che deve tracciare la rotta. Il profeta sa coniugare insieme cose nuove e antiche. Ha il fascino della novità e allo stesso tempo attenzione e rispetto del passato. Il profeta non cerca consensi, per cui non misura le parole in base ad essi. È così sintonizzato con le parole del Signore che non ha paura di sentirsi inopportuno. Il suo obiettivo è la santità. Il profeta cammina libero, con l’essenziale. Così semplice che non c’è niente di inutile nel suo fare e nel suo dare. Ed infine ha un amore viscerale per la Chiesa; così alza la voce affinché tutti possano alzare lo sguardo sui propri passi”.

In chiusura della seconda tappa, i giovani pellegrini sono giunti presso la parrocchia di Colfiorito, dove mons. Renato Boccardo, vescovo della diocesi di Spoleto-Norcia e delegato regionale della Ceu per la Pastorale giovanile e la carità, ha presieduto la celebrazione della messa, animata dalla Caritas diocesana di Foligno. “Insieme con Pietro tutti i credenti sono chiamati a professare la propria fede – ha esortato mons. Boccardo. – La sfida di oggi è proprio che la fede non rimanga solo qualcosa di accademico. Infatti è meglio essere cristiani senza dirlo che dirlo senza esserlo”.

“La testimonianza viva della fede proviene da questi giovani – afferma Michele Tufo, direttore della Pastorale giovanile di Foligno. – Alcuni di loro, partiti così, quasi per caso, si sono poi ritrovati a condividere un cammino di fede tra le fedi”.

AUTORE: Flora Cascelli “Gazzetta di Foligno”