I doni di Leone XIII

Le opere esposte a Perugia nell’ambito della mostra “Il sacrificio di Gesù Cristo” che coinvolge tutte le diocesi dell’Umbria

L’ostensorio raggiato in metallo dorato, smalto e cristallo, dono di Leone XIII nell’anno del suo giubileo (1887), rappresenta certamente uno dei pezzi più significativi dell’esposizione in corso al Museo del Capitolo della cattedrale di Perugia. Il tema è “Il sacrificio di Gesù Cristo. Forma e funzioni. Temi sacri nell’arte antica e contemporanea”. Il recente Congresso eucaristico che si è svolto ad Ancona, a cui ha partecipato anche la Chiesa umbra, ha spinto la Conferenza episcopale umbra a sviluppare un’idea comune di riflessione su tale tema. Una riflessione nella quale sono stati coinvolti i tredici musei della Rete ecclesiastica umbra, con la realizzazione di una mostra in simultanea nelle loro rispettive sedi. Ogni museo espone dunque con particolare attenzione alcune opere, di varia tipologia, legate al tema del sacrificio di Cristo. Un tema a cui la Chiesa nel corso dei secoli ha dedicato sempre grande venerazione e a cui artisti di ogni epoca si sono ispirati per realizzare opere di estremo valore simbolico, oltre che artistico. Finalità della mostra – scrive nella presentazione della piccola guida l’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti, delegato Ceu per i B eni culturali ecclesiastici dell’Umbria – “è stata quella di predisporre degli itinerari di fede e di cultura che sapranno guidare i visitatori nella meditazione sulla redenzione umana e sull’istituzione dell’eucaristia. Lungo i secoli la Chiesa ha ricordato e celebrato questo grande mistero, circondandolo di venerazione e bellezza, con profondi gesti liturgici e grande decoro artistico”. La maggior parte delle opere in mostra a Perugia appartengono già al patrimonio espositivo del Museo del Capitolo della cattedrale. Per l’occasione vengono mostrate con particolare attenzione: una scheda ne spiega forma e caratteristiche, nonché funzione liturgica e significato religioso. Tra le varie opere esposte attraggono senz’altro l’occhio del visitatore le argenterie: accanto all’ostentorio raggiato di Leone XIII, se ne trova un altro in stile neogotico a forma di guglia, dell’argentiere belga Bordon Gand, sempre dono di Leone XIII per il 50° anniversario della sua nomina a vescovo di Perugia, in argento dorato, pietre dure e gemme vitree. Bellissima la croce processionale, opera di un argentiere francese del XIX secolo: l’abile mano dell’artista ha saputo applicare con cura smalti e gemme vitree. E poi il prezioso calice papale, realizzato nel XIX secolo dall’argentiere Giovanni Bellezza: venne donato dal marchese Paolo Rescalli a papa Pio IX che, a sua volta, lo donò alla cattedrale di Perugia. In un’altra sala è stato ricomposto parte dell’altare della Pietà, opera di Agostino di Duccio che lo eseguì tra il maggio del 1473 e l’aprile del 1474 su commissione dell’ospedale della Misericordia e realizzato grazie al lascito testamentario del perugino Niccolò Ranieri. I bassorilievi ricomposti appartenevano ad un’altare originariamente collocato nella cattedrale di San Lorenzo. L’altare venne smantellato nei secoli XVII e XVIII e poi, nel secolo XIX, ricomposto in modo incompleto e improprio. I pezzi sono stati recentemente restaurati a cura dell’Istituto centrale del restauro di Roma. Al centro si trova il Cristo morto, seduto sul sepolcro, alla cui sinistra figura Gesù insieme a Maria, sua madre, e a destra l’apostolo Giovanni. Tra le altre opere in mostra vi è anche un crocifisso in bronzo, di splendida fattura, nonché calici, un gonfalone di Benedetto Bonfigli e un manoscritto risalente al XIII secolo, opera di straordinaria qualità esecutiva che, secondo alcuni studiosi, sarebbe stato prodotto nella roccaforte templare di San Giovanni d’Acri, in Terra Santa. La mostra rimarrà aperta fino al 31 marzo, da martedì a venerdì dalle 9 alle 14, sabato e domenica 10 – 17. Lunedì chiuso.

AUTORE: Manuela Acito