I ragazzi dell’Azione cattolica scrivono al futuro presidente

“Vogliamo ringraziarla per il ruolo che assume rappresentando e guidando il nostro Paese aggiungendo un caloroso augurio perché possa svolgerlo con attenzione ed entusiasmo. Ci piacerebbe in questa lettera condividere con lei le attese, le speranze, i sogni di noi ragazzi, perché possano ispirarla in questo nuovo compito”.

Inizia così la lettera scritta dall’ Azione cattolica ragazzi (Acr) al futuro presidente della Repubblica. “Spesso siamo etichettati solo come i cittadini di domani, ma la verità è che già oggi siamo cittadini ‘utili’ e possiamo fare la nostra parte se adeguatamente stimolati e coinvolti”, scrivono Sara di Massa Carrara-Pontremoli e Domenico di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti a nome dei bambini e dei ragazzi dell’ Acr.

Cittadini dell’oggi

“È necessario però che vengano dedicate delle attenzioni ai nostri bisogni e alle nostre speranze perché troppi nostri amici credono poco nella politica, la vedono obsoleta e distante – proseguono -. Sono tanti i ragazzi che hanno perso interesse a informarsi e approfondire nonostante oggi l’ informazione sia accessibile più che mai grazie ai tanti strumenti esistenti. Presidente aiuti il Paese a mettersi in discussione, a riscoprire le necessarie attenzioni e non perdere di vista nessuno”.

“Tra le attese che le affidiamo – continua la lettera – c’ è quella che il Covid19 possa andarsene presto dalle nostre case! Quando accadrà, ci lascerà la cicatrice di anni passati tra timori e costrizioni, ma saremo più uniti e capaci di apprezzare il tocco delle persone che amiamo”. “Portiamo nel cuore la speranza che insieme a lei riusciremo ad accogliere e proteggere tutti: uomini, donne, bambini e vecchi di ogni provenienza e credenza – aggiungono i ragazzi Acr -. Vorremmo accompagnarli, permettendo loro di avere non solo una possibilità, ma tutto ciò che possiamo fare per garantirgli una vita e un futuro migliori.

Un desiderio di pace

Questa speranza si accomuna al desiderio di pace che ogni essere vivente porta nel cuore: un mondo in cui non si debba scappare dalle bombe, dove non sia necessario fuggire da casa per una vita dignitosa, dove si possa convivere nella diversità”.

I ragazzi Acr chiedono “di fare grandi progetti per proteggere la natura e farla tornare al suo splendore, non possiamo rovinare questa ricchezza che ci circonda. Vorremmo che salvaguardasse e valorizzasse ogni angolo della nostra bella Italia: le montagne, le acque, le verdeggianti pianure e gli animali che la abitano”.

“Questo Paese ci piace e pensiamo sia pieno di bellezze, ma ha anche le sue imperfezioni – dicono -, ci sembra un po’ come una Ferrari arrugginita che va rimessa a nuovo con la collaborazione di tutti”.

Sulle orme di Carlo Acutis

“Le auguriamo di vivere questo lavoro che la attende con serenità e con la speranza che possa lasciare un segno positivo, come l’ impronta che il beato Carlo Acutis, nostro coetaneo, ci ha lasciato dedicando la sua vita al servizio degli altri – concludono -. Sicuramente avrà da occuparsi di tante cose e per questo vogliamo ringraziarla per il tempo che ci dedicherà nella speranza che si ricordi sempre di noi in ogni scelta che farà”.