Il doping oggi inquina tutto lo sport

CSI UMBRIA. Convegno a Bastia su “Sport, doping e salute. Chi sceglie davvero?”

antidoping-analisiNel contesto fieristico di Bastia Umbra, in occasione di “Fa’ la cosa giusta!” si è tenuto il convegno “Sport, doping e salute. Chi sceglie davvero?” organizzato dal comitato regionale umbro del Centro sportivo italiano.

A riflettere sulla tematica sono stati Sandro Donati, consulente Wada (agenzia mondiale antidoping), Giovanni Boni, medico sportivo, e Michele Marchetti, direttore dell’area welfare del Csi.

A introdurre i lavori il presidente del Csi Umbria Carlo Moretti e il consigliere nazionale Alessandro Rossi, i quali hanno espresso la precisa volontà di andare verso i più giovani.

Concetto subito rilanciato da Sandro Donati, il quale ha sottolineato come i giovani atleti siamo vittime dell’indifferenza degli adulti. “Sovreccitando l’ambiente sportivo – ha detto -, si arriva a chiedere sempre di più, e per il bambino tutto diventa stressante. Ne consegue un elevato tasso di abbandono, che stride con il costante aumento di sedentarietà.

Il fenomeno doping non è più un fenomeno ‘di livello’: ogni praticante è orientato al doping. In Italia ci sono sequestri significativi di sostanze dopanti. E occorre prendere coscienza – sottolinea amaramente Donati – che il sistema antidoping del Coni è solo apparenza”.

Infine, una ‘stoccata’ non solo alle federazioni ma anche agli enti di promozione sportiva che, secondo Donati, si sono appiattiti su modelli competitivi dello sport e non sanno più promuovere cultura sportiva.

Per Giovanni Boni, il medico sportivo rappresenta una sentinella che deve orientare e informare in merito al rapporto tra sport e salute. Nel passare in rassegna alcune buone pratica che la Federazione medici sportivi umbri sta portando avanti insieme al Coni, rileva come sia strategico il dialogo da costruire con i genitori.

Nello stesso tempo, però, “da medico e da genitore”, Boni non può non notare “l’inadeguatezza che troppo spesso ci si trova ad affrontare in termini di impiantistica sportiva. Un limite che richiede coraggio di visione anche agli amministratori pubblici, affinché le città siano davvero a misura di uomo e a misura di sport”.

Michele Marchetti ha preferito concentrarsi sul versante dirigenziale. Sollecita tutti a “prendere coscienza di essere parte del sistema, e non un sistema a parte. Come un’importante fetta della società, anche lo sport vive situazioni gravi di illegalità, corruzione, povertà. Viviamo in un contesto in cui il corpo non è rispettato, e il diritto al gioco e allo sport non fa parte delle politiche di sviluppo del territorio, né tanto meno è considerato tra gli strumenti di welfare e le politiche sociali per l’infanzia e l’adolescenza. L’abitudine a vedere e pensare sempre allo stesso modo sta facendo perdere di vista l’esigenza di contribuire a costruire un sistema di attenzione e di salvaguardia che, anche grazie allo sport, può sostenere i più piccoli e le loro famiglie. I dati, infatti, mostrano un significativo calo di incidenza delle malattie socialmente costose (dal diabete al carcinoma alla mammella) negli sportivi e nelle sportive. Questa visione aiuterebbe a definire le politiche della salute, dell’educazione, dell’infanzia”.

Ne è scaturito un vivace dibattito che ha messo in luce i limiti dello sport scolastico e ha richiamato all’esigenza di una nuova fase di promozione culturale dell’attività sportiva giovanile.

A chiudere il convegno, il presidente del Csi umbro Carlo Moretti ha presentato il progetto “Lo sport uguale per tutti”. Progetto nato con l’intento di combattere l’abbandono dello sport in età giovanile e di dare la possibilità a tutti di poter fare sport. Il Csi offrirà – a società, parrocchie e oratori con carenza di materiale – supporti e animatori che si occupino dell’attività dei ragazzi, e formando i ragazzi stessi perché diventino una ricchezza per il territorio.

Il progetto

Per contribuire al progetto “Lo sport uguale per tutti” si può fare un versamento sul c/c IT 42 C 02008 03035 000029452112 intestato a Csi – Comitato regionale Umbria presso Unicredit, filiale di Santa Lucia, scrivendo sulla causale: Progetto “Lo sport uguale per tutti”. Oppure è possibile destinare il 5 per mille del versamento delle imposte a Sussidia, riportando il codice 94146010544 nei moduli della dichiarazione dei redditi.

AUTORE: M. M.