Il primo utilizzo del Fondo di solidarietà creato a Gubbio da Comune e Caritas

GUBBIO. L’impiego dei fondi del “Sostegno alle situazioni di povertà”
Mons. Mario Ceccobelli, Maria Luisa D’Alessandro, Carlo Colaiacovo, Luigi Lanna
Mons. Mario Ceccobelli, Maria Luisa D’Alessandro, Carlo Colaiacovo, Luigi Lanna

Sono stati erogati in questi giorni i primi contributi alle famiglie dell’Eugubino in situazione di difficoltà. La Commissione che gestisce il Fondo di solidarietà relativo al progetto “Sostegno alle situazioni di povertà nel Comune di Gubbio” ha destinato interventi nei confronti di 61 famiglie delle 69 che avevano presentato domanda (7 domande respinte perché incomplete). Sono ben 36 i nuclei italiani (59%) che ne hanno beneficiato, oltre a 25 famiglie residenti di cittadinanza non italiana (41%) per 20.550,90 euro complessivi.

Gli aiuti sono stati destinati al pagamento delle bollette per 18 nuclei familiari per un totale, ad oggi, di 5.933,90 euro, mentre altri contributi sono stati utilizzati per integrare il pagamento dell’affitto di 31 famiglie (10.478 euro). Erano proprio queste le voci di spesa che provocavano i maggiori disagi e sulle quali era urgente intervenire, individuate nei mesi scorsi grazie all’impegno della Caritas diocesana, e inserite nella convenzione sottoscritta dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, Amministrazione comunale, Caritas e Cesvol di Perugia il 31 maggio presso la Curia vescovile.

La crisi morde ancora, creando svariate situazioni di disagio economico e sociale. Questi interventi di solidarietà sono finalizzati a dare un contributo concreto alle esigenze della quotidianità familiare. Il Fondo è andato in soccorso anche di 12 famiglie sia per quanto riguarda le bollette che l’affitto, per complessivi 4.139 euro. Le domande sono state presentate – e ancora sarà possibile presentarle per il prossimo semestre – agli uffici della Caritas in piazza San Pietro e dei servizi sociali del Comune; a esaminarle è una apposita Commissione di cui fa parte un rappresentate per ciascun soggetto attuatore.

“Colpisce il fatto – è il commento del direttore della Caritas diocesana, Luca Uccellani – che le famiglie che si sono rivolte ai punti di ascolto del Fondo sono in maggioranza italiane, dato impensabile fino a non molto tempo fa. Significa che stanno ormai venendo meno le risorse che finora erano arrivate dalle rete parentale e amicale”.

Anche le realtà associative locali stanno dando la propria disponibilità per una eventuale adesione al progetto, così da ampliare la rete di sinergie, punto forte del Fondo, grazie alla collaborazione di enti, istituzioni e privati. È prevista l’erogazione di un massimo di 800 euro a nucleo familiare. Il fondo ha una dotazione di 80.000 euro, 50.000 garantita dalla Fondazione Cariperugia, 15.000 per uno da Comune e Caritas che, oltre al Cesvol, garantiscono il supporto organizzativo.

AUTORE: Benedetta Pierotti