Imparare la pace a scuola si può e non è una materia in più

Al meeting nazionale delle scuole per la pace presenti molti istituti umbri

Si sono occupati dei diritti delle donne e dei bambini, delle legislazioni europee, hanno fatto la storia delle guerre e il loro lavoro lo hanno comunicato ai compagni o alle comunità cittadine con ogni mezzo disponibile: internet, spettacoli teatrali, video, cd e anche cartellonistica, fino ai murales. Ad Assisi, il 4 e 5 aprile, a presentare le esperienze di educazione alla pace e ai diritti umani sono stati i ragazzi di 120 scuole, in rappresentanza delle oltre 200 che hanno aderito alla campagna nazionale promossa da Tavola della Pace, Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace, in accordo con il Ministero della Pubblica Istruzione. Con lo slogan “La mia scuola per la pace” è iniziato con l’anno scolastico in corso la promozione di progetti educativi, inseriti nei Piani di Offerta Formativa, che ha trovato l’adesione di scuole elementari, medie e superiori di tutta Italia. Al meeting di Assisi, dedicato a padre Ernesto Balducci a dieci anni dalla morte e programmato in preparazione alla marcia Perugia Assisi, gli oltre 850 ragazzi affollati nell’auditorium della Cittadella hanno osservato un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime delle guerre ed in particolare per i morti del conflitto in Terra Santa. Nelle testimonianze i ragazzi hanno espresso più volte il desiderio di credere in un mondo migliore e nella possibilità di realizzarlo. L’esigenza di dare concretezza all’educazione e impegno per la pace in molte scuole ha significato adesione ad iniziative promosse da associazioni o da realtà missionarie: dalle adozioni a distanza di bambini, alla raccolta fondi per opere sociali, alle raccolte di firme per i diritti umani. Molte anche le scuole umbre presenti. C’erano scuole di Lisciano, Orvieto, Tavernelle, Panicale, Magione, Perugia, Sigillo, e tante altre sfilate davanti alla platea per un raccontare in un minuto il loro impegno di educazione alla pace. Nell’Istituto comprensivo di Sigillo, in provincia di Perugia, scuole elementari e medie hanno realizzato uno spettacolo ed un calendario in cui disegni e citazioni sintetizzano il lavoro fatto di conoscenza dei grandi personaggi di pace. Il ricavato dello spettacolo e e del calendario è stato destinato alla costruzione di un ospedale in Mozambico, ad una missione in Perù dove lavora una ex insegnante dell’Istituto, e l’adozione a distanza di bambini. Per Natale i bambini, anche i piccoli magrebini di religione islamica che frequentano la scuola, hanno realizzato un Concerto per la pace con canti di tutto il mondo e della tradizione cristiana. Nel circolo didattico del Comune di Cossato (provincia di Biella) gemellato con la comunità Nevé Shalom, grazie al contributo del Comune sono entrati nelle classi i ‘mediatori culturali’. L’esperienza ha aiutato i bambini italiani ad essere più aperti ma il lavoro si è rivelato particolarmente utile per i bambini marocchini, pakistani, cinesi e kosovari che si sono sentiti più capiti perché hanno visto altre persone, straniere come loro, essere considerate in modo positivo dagli altri e sono riusciti a parlare di più e con più libertà di se stessi. Questo di Assisi, ha commentato Grazia Bellini, presidente nazionale dell’Agesci, associazione promotrice della Tavola della Pace, è stato “un incontro importante soprattutto per i ragazzi perché la percezione della solitudine è molto pesante e può essere un elemento di scoraggiamento”. Dalle testimonianze sui progetti si è avuta l’impressione che sia poco affrontata la “questione religiosa” nei conflitti. Ma è possibile educare alla pace senza tenerne conto? “Posta così la domanda non posso che rispondere no. La religione è una dimensione costitutiva fondamentale la cui conoscenza non si può eludere” ha detto la presidente dell’Agesci, sottolineando come comunque “il compito dei cristiani sia di condividere le cose importanti, che possono avere per ognuno motivazioni e livelli di consapevolezza diversi”.

AUTORE: Maria Rita Valli