In Umbria l’energia sarà verde?

Se l'ateneo perugino lancia un pool all'avanguardia nella ricerca-biomasse, sull'eolico soffiano venti di polemica...

Eolica e biomasse. Sono le due fonti di energia rinnovabile che in questi giorni si contendono la ribalta della cronaca regionale. Due aspetti di una stessa materia, urgente e delicata, visto l’ormai preoccupante ritardo dell’Italia sul fronte delle energie alternative. “L’Italia è in forte ritardo rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea per quanto riguarda le politiche energetiche”. Lo ha ammesso lo stesso ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, intervenuto all’inaugurazione del primo centro nazionale di ricerca sulle biomasse, dell’Università di Perugia. “Il ritardo però è giustificato – aggiunge lui – perché siamo un paese da tutelare quanto a patrimonio paesaggistico”. Per fortuna, sembra che ci sia la volontà politica, a livello nazionale e locale, di recuperare il tempo perduto per cercare di rientrare nei termini sottoscritti anche dall’Italia con il protocollo di Kyoto, che impone risultati concreti sul fronte ambientale entro il 2010. In questo senso sarà importante anche il centro di ricerca perugino sulle biomasse, sponsorizzato dallo stesso ministero dell’Ambiente. La struttura è nata, grazie al dipartimento di Ingegneria industriale dell’ateneo, per studiare e incentivare il ‘combustibile del futuro’, l’energia pulita e rinnovabile che non produce gas serra. Il professor Franco Cotana dirigerà un pool di docenti incaricati di rendere concrete le applicazioni e l’utilizzo delle biomasse, che derivano dagli scarti della lavorazione agricola e industriale, dalla legna delle foreste, dagli scarti della produzione alimentare di vario tipo. Continuano invece le polemiche sull’eolico. Carlo Ripa di Meana, consigliere regionale ambientalista e presidente del Comitato nazionale per la difesa del paesaggio, ha contestato il progetto delle 22 fattorie del vento da istallare sul Monte Tezio, confermando la sua ferma opposizione allo sfruttamento dell’energia eolica. Nessun problema, vece, per la centrale idroelettrica sul Tevere a Ponte San Giovanni, in grado di produrre circa 8 milioni di kWh annui, ma anche capace di risanare quel tratto di fiume. Un’opera che dovrebbe essere completata entro il 2004.

AUTORE: Daniele Morini