La musica sacra torna a risuonare nelle città umbre

La Sagra Musicale umbra mette in musica le parole di una monaca del medioevo

Riprende quota, lentamente, anno dopo anno, la Sagra Musicale umbra, che per questa 58esima edizione (dal 7 al 20 settembre) torna a registrare prenotazioni per spettacoli e l’interesse della grande stampa nazionale, fa osservare Massimo Duranti, vice presidente della Sagra. Segno che puntare sulla qualità e sull’innovazione, a lungo andare premia. Carlo Pedini, il direttore artistico, punta sulla novità, che sia totale, con le opere commissionate, che sia nella esecuzione o nei programmi. L’obiettivo è evitare il ‘dejà vu’, il ‘già sentito’. Non facile con il magro bilancio di cui dispone la Sagra (poco più di 600mila euro), sostenuta dal Comune di Perugia e dalla Provincia e, da quest’anno in modo organico, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Il sindaco Renato Locchi ha ‘punzecchiato’ la Regione che con appena 50mila euro non si puà accusare di ‘eccessivo protagonismo’, ma anche altre fondazioni o enti, la cui partecipazione economica contribuirebbe a sostenere il carattere regionale della manifestazione. Con questa edizione della Sagra la Fondazione ‘Perugia musica classica’ fa la sua prima uscita ufficiale, e la presidente Anna Calabro ha ribadito gli obiettivi: diffusione e qualità dell’offerta musicale classica. La Sagra Musicale Umbra, è una delle piu’ antiche e prestigiose manifestazioni italiane, inaugurata nel 1937 da Fernando Previtali. Nel grande campo della musica sacra la Sagra si è sempre distinta grazie alla lunga e appassionata direzione di Francesco Siciliani che per anni ha invitato a Perugia i più illustri direttori d’Europa, fra i quali Herbert von Karajan, Karl Bohm, Serge Celibidache. La produzione clou della Sagra, ‘La sapienza di Rosvita’, ha già attirato cultori di questa donna vissuta nel decimo secolo, di nobile famiglia, che entrò all’età di 23 anni nel convento benedettino di Gandersheim, in Germania. Lì coltiva la passione per la poesia e la stessa badessa l’incoraggia a tradurre in versi e in dramma storie esdificanti della tradizione cristiana. Ed è per i suoi drammi che suscita l’interesse dei filologi moderniche riconoscono nella sua opera la capacità di distaccarsi dal dramma liturgico del tempo per proporre una nuova forma espressiva drammatica. Quello che viene proposto alla Sagra è il dramma di Sapienza, matrona di origine orientale, madre di sette figlie, che restano fedeli al Cristo fino alla morte cui le condanna l’imperatore Diocleziano. Il testo, curato da Roberto Biselli, è stato musicato da Fernando Sulpizi, compositore e creatore di strumenti musicali e vice direttore del Conservatorio di Perugia. Prima ancora è un padre agostiniano, un uomo, che della fede ha fatto una scelta di vita radicale. Ma come si fa ad inventare una musica? ‘Così come un giornalista si mette a scrivere’ risponde spiegandoci un po’ quali idee lo hanno guidato nel dare voce ad un testo religioso che è nato in un convento per essere declamato, non cantato, un testo scritto più di mille anni fa. La musica che ha cercato Sulpizi è una musica ‘fuori dal tempo’ che ottiene anche con l’uso di strumenti creati da lui, tra cui strumenti di vetro, dai quali ottiene timbri originali che ha combinato con modi medievali rielaborati in chiave moderna. Il risultato è ‘una musica immobile quasi sospesa per aria’ che si ispira al principio aristotelico dell’unità di tempo e spazio. Le proposte originali della SagraIn prima assoluta, commissionati dalla Sagra’La Sapienza di Rosvita’ (a Perugia l’11 settembre nella chiesa di Santa Teresa degli Scalzi). Musiche in parte scelte e in parte composte da Fernando Sulpizi. Sarà eseguito dal gruppo ‘Armoniosoincanto’ con la collaborazione del ‘Teatro di Sacco’ e del gruppo medievale ‘Orientis Partibus’. Partitura per coro e orchestra, scritta da Marco Betta, eseguita in occasione della mostra del ‘Perugino’ (Pietro Vannucci), corredata da immagini video, curate da Renato Ricci, ispirate ai luoghi e ai tempi del Perugino. Sabato 13 ore 21 Perugia. ‘Le ance di S. Antonio’, per clarinetto e archi, ad Assisi (19 settembre), composizione di Mario Cesa. Le proposte della Sagra nel segno della tradizioneL’8 e 9 settembre, a Umbertide e Terni ‘Cor’, opera per danza e cappella, con musiche corali dell’Ensemble Fiorilegio Musicale Speciale riallestimento già presentato al Festival di arte sacra di Madrid. Musiche dalla tradizione orale umbra. Il 10 a Perugia (ore19 in cattedrale) concerto d’organo. Musiche di J.S. Bach, C.Frank, M. Regger. Esegue Adriano FalcioniIl 14 a Città della Pieve, musiche di Haendel e Vivaldi interpretate dall’Ensemble London Baroque L’11 a Torgiano musiche di Mendelssohn e Perosi interpretate dal coro milanese Ars Cantica. Il 18 a Perugia Orchestra filarmonica di Verona diretta da Vittorio Bresciani interamente: dedicato al Liszt dei Preludi e della sinfonia faustiana. Il 20 a Foligno la rassegna umbra si chiuderà con l’eccezionale ‘Magnificat’ di Bach, integrato da inserti di rarissimo ascolto, (dall’autore prima contemplati ma poi eliminati per esigenze pratiche). Vi sarà impegnato il coro St Jacob di Stoccolma accompagnato dai Solisti di Perugia.

AUTORE: MariaRita Valli