La nostra sinfonia sociale

Festa dei Ceri. Il “ritorno” in città. Apre un centro promozionale per aiutare ad approfondire il senso della manifestazione
L’investitura del capodieci del cero di San Giorgio Andrea Fronduti (al centro) insieme a (da dx): mons. Ceccobelli, card, Bassetti, don Bocciolesi, don Fanucci
L’investitura del capodieci del cero di San Giorgio Andrea Fronduti (al centro) insieme a (da dx): mons. Ceccobelli, card, Bassetti, don Bocciolesi, don Fanucci

È cominciato il conto alla rovescia per festa dei Ceri (15 maggio), la manifestazione che rappresenta la sintesi dei valori storici, spirituali e culturali che esprimono l’identità del popolo eugubino. Un appuntamento scandito da ritmi e riti che si rinnovano puntuali, ma con fascino e suggestioni immutate, nel corso dei secoli. Domenica 3 maggio, la prima del mese come da tradizione, i Ceri di sant’Ubaldo, san Giorgio e sant’Antonio faranno il loro ritorno in città, lasciando la basilica sul monte Ingino e interrompendo per poco la “veglia” accanto all’urna con le spoglie del Patrono, cominciata – come sempre – la sera del 15 maggio dell’anno scorso.

Una vicenda che si ripete, con in suoi riti e significati. Dalla basilica alla sala dell’Arengo del palazzo dei Consoli, appena “reduce” dalla bella mostra fotografica di Steve McCurry, i Ceri attraverseranno gli stradoni dell’Ingino e un centro storico pavesato a festa, “cavalcati” dai bambini con la “divisa” a connotarne fede e appartenenza, portati e scortati dai ceraioli, acclamati dalla gente, accolti al loro arrivo in Piazza grande (ore 11 circa) dal “Campanone”. Sarà il primo bagno di folla per Pier Angelo Radicchi e Francesco Ranghiasci, primo e secondo capitano, e per Andrea Marcheggiani, Andrea Fronduti (alla cui recentissima cerimonia di investitura, avvenuta in una gremitissima chiesa di Santa Maria al Corso, ha presenziato il card. Bassetti) e Daniele Battistelli, capodieci nell’ordine di S. Ubaldo, S. Giorgio e S. Antonio.

Solito il programma. Basilica di S. Ubaldo ore 8, messa celebrata dal “cappellano” don Mirko Orsini, ore 9 inizio della “discesa”. Come di consueto tutte le varie fasi saranno trasmesse in diretta dall’emittente locale Trg. Il “ritorno” è stato preceduto da iniziative e occasioni di incontro che esprimono quella dimensione di “sinfonia sociale” della manifestazione, secondo la felide intuizione di mons. Pietro Bottaccioli, che tutti coinvolge e gratifica. In settimana è stato inaugurato il centro promozionale sulla festa dei Ceri, dal titolo “I Ceri: Enjoy & Share”, allestito in via Baldassini. Un’iniziativa arrivata a conclusione dopo una lunga gestazione, studiata in maniera da trasmettere ai visitatori, con immediatezza, quelle che sono le emozioni, le sensazioni, i valori che la secolare celebrazione dispensa, gratificando quanti riescono ad avvicinarsi con occhio attento, umile e curioso, ma smanioso di capire.

AUTORE: G. B.