Ha preso il via, domenica scorsa, al teatro Morlacchi di Perugia, la 58a edizione della Sagra Musicale Umbra, la gloriosa manifestazione annuale che riprende opere d’ispirazione religiosa più o meno note del passato e propone nuove produzioni contemporanee. L’ ‘Orchestra del XVIII secolo’ di Amsterdam, diretta da Frans Bruggen, ha interpretato, di R. Schumann, l’Overture per il Manfred di Byron e la Sinfonia n’ e il Concerto per violino e orchestra di Brahms, nel 170’della nascita. Solista Thomas Zehetmair.
Un concerto di raffinata esecuzione che evidenziava immediatamente la consolidata intesa tra esecutori e direttore, cui bastava un brevissimo cenno per guidare la compagine strumentale. Spesso malati di laudatores temportis acti (oh! i tempi di Siciliani e Bocci!) ci siamo chiesti se la manifestazione del 2003 rientrava nei canoni tradizionali e istituzionali del tema di ispirazione religiosa, anche perché la musica, la più spirituale tra le arti, si presta ad un accomodamento che intelligentemente (e abilmente) quasi sempre interessa l’uomo nel suo aspetto interiore. Abbiamo perciò scorso il programma e con molto piacere abbiamo notato che la linea è nella tradizione e che il 2003 presenta un itinerario di assoluto interesse artistico e religioso, a parte i capolini di cui dicevamo.
Ovviamente non possiamo parlare, ora sull’entità artistica ed interpretativa delle singole programmazioni, ma possiamo parlare dell’attesa di previsione. E’ senza dubbio di particolare interesse lo spettacolo Dialoghi drammatici di Rosvita di Gandersheim su musiche di Fernando Sulpizi, in prima esecuzione nella chiesa di Santa Teresa mercoledì scorso a cui seguono successive repliche. L’11 settembre è stata la volta delle musiche sacre di Lorenzo Perosi e i Tre Lieder religiosi di Mendelssohn nella chiesa di Torgiano. Una particolare attenzione merita il concerto di domani, sabato 13 settembre, al teatro Morlacchi di Perugia, ove verrà eseguito, in prima assoluta, Il Perugino, per coro e orchestra, una composizione espressamente commissionata dalla Sagra Musicale Umbra per le manifestazioni indette in onore di Pietro Vannucci, con il coro A. Alboni di Città di Castello e i Solisti di Perugia. Verranno proposti ‘quadri’ sonori ispirati alla Natività, la Madonna, Battesimo di Gesù, Ultima Cena, Crocifissione, Pietà e Ascensione.
L’inserimento di Gianluca Tocchi con il Devin (indovino) du villane è una gradita presenza perugina, ma nella tematica della superstizione. Una bella riproposta è la Salve Regina di G.F. Haendel, il 14 settembre, al Teatro Comunale di Città della Pieve, con altre due Sonate di Vivaldi. Al teatro di Montecastello di Vibio, il 16 settembre, saranno presentate opere strumentali di autori classici e contemporanei, tra cui spiccano Come vengono prodotti gli incantesimi di Salvatore Sciarrino e Non si può entrare in delirio con l’orologio di Alessandro Grego – flauto iperbasso Roberto Fabbriciani – due composizioni che nell’attesa suscitano curiosità e interesse. Il 17 settembre, al teatro Politeama di Terni, Concerto n’ di Brahms (nel 170’della nascita) e Sonata n’ di Cajkovskij nel 100’della morte. Il 18 settembre vede la presenza di Totentanz – parafrasi sul Dies irae- di Franz Liszt, con l’orchestra filarmonica di Verona diretta da Vittorio Bresciani. Venerdì 19 settembre, al Teatro della Pro Civitate Christiana di Assisi, omaggio ai grandi del ‘900 (Petrassi, Berio, Chailly. Bettinelli’) con un lavoro espressamente commissionato dalla Sagra, Le ance di Sant’Antonio, di Mario Cesa, composizione ‘che trasfigura il reale e crea i possibili sia musicali sia etici’ dove il sacro/profano della festa del rito è esplicito fin dal titolo’. La citazione è dell’amico Renzo Cresti.
L’esecuzione è affidata al baritono Federico Giubilei con l’Ensemble strumentale ‘In Canto’, sotto la direzione di Fabio Maestri. Nello stesso giorno a Montefalco vengono eseguite composizioni di autori citati da Mazzini nella Filosofia della musica (Paganini, Giuiani, Regondi, Verdi’). La presentazione è di Stefano Ragni; chitarrista Marco Battaglia. Gran finale a Foligno, domenica 20 settembre, all’oratorio San Domenico, con il Magnificat di J.S. Bach nell’esecuzione dei solisti e Coro di Saint Jacob’s Chamber Choir di Stoccolma, dell’orchestra i Solisti di Perugia, sotto la direzione di Gary Garden. Un’osservazione non peregrina è che la Sagra si svolge in diverse località che la rendono abbastanza regionale, umbra per l’appunto. Da segnalare anche, nel quadro del programma, tre concerti d’organo nella cattedrale di Perugia con il bravo organista ternano Adriano Falcioni.
Le musiche di Bach, Franck, Reger, Messiaen la dicono lunga sulla bontà del programma e sulle doti interpretative di Falcioni. Sono previsti anche concerti corali a Corciano il 15 e a Castel Rigone il 21 settembre, con formazioni corali umbre. Questa visione d’insieme è di tutto rispetto, date anche le limitate risorse economiche, lamentate dal direttore artistico Carlo Pedini. Senza dubbio l’argent ha il potere di smuovere le montagne di grandi complessi e voci, selezionati nella carriera artistica e giustamente acquisiti alla rinomanza internazionale. Ma non è detto che, rebus sic stantibus, la qualità di questa edizione sia da sottovalutare, come speriamo di poter constatare al momento del consuntivo artistico della manifestazione.