L’atteggiamento cattolico ispirato dalle parole e dai gesti del Papa

Manifestazioni di massa e attivismo diplomatico per evitare la guerra

Grandi manifestazioni di massa nelle città capitali dell’occidente hanno segnato il clima politico della settimana scorsa, insieme a dibattiti parlamentari e attivismo diplomatico. Anche il mondo cattolico si è mosso ed ha dato vita a preghiere, dibattiti e messaggi. La diplomazia vaticana ha visto il cardinale Etchegaray in visita a Bagdad, il suo vice a Roma e ad Assisi, mentre associazioni e movimenti cattolici dai Focolari a Sant’Egidio all’Azione cattolica si sono dati impegni di sostegno alle ragioni della pace e di non arrendersi alla paura. Persino gli organismi nazionali di religiosi e religiose hanno dichiarato con il loro impegno di preghiera intensa e continuativa di tenere alta l’unica bandiera, quella della pace. Settimana intensa anche per la diplomazia vaticana con la conclusione, lunedì 17 febbraio, della missione del card. Roger Etchegaray a Baghdad, dove si era recato quale inviato speciale del Papa. Il cardinale ha parlato di “una piccola schiarita” nella situazione di crisi. “Ma nessuno abbassi le braccia. – Ha aggiunto Etchegaray – La nuova e breve tregua che è stata data deve essere utilizzata pienamente da tutti e in spirito di fiducia reciproca per rispondere alle esigenze della comunità internazionale”. “La pace è ancora possibile in Iraq e per l’Iraq. E torno a Roma gridandolo più forte che mai”. Parlando, poi, delle sue giornate in Iraq, il card. Etchegaray le ha definite “di una intensità straordinaria in comunione con il Papa che mi ha inviato. Raramente – ha concluso – ho sentito che non ero solo il latore del suo messaggio di pace ma che il Papa era anche lui presente. Non ho fatto altro che seguirlo tra le comunità cristiane, in mezzo al popolo iracheno, con Saddam Hussein che ha mostrato ascolto della Parola”. Il 14 febbraio il Papa ha ricevuto il ministro iracheno Tarek Aziz, il quale successivamente ha incontrato anche le autorità italiane e il giorno dopo si è recato ad Assisi sulla tomba di san Francesco (vedi articolo a lato). Il Papa 18 febbraio ha ricevuto il card. Etchegaray; udienza seguita, alle 18.30, da quella del segretario generale dell’Onu, Kofi Annan. Annan ha avuto anche la possibilità di incontrarsi con il Segretario di Stato cardinale Angelo Sodano che era accompagnato dal cardinale Roger Etchegaray. In un colloquio cordiale e approfondito durato mezz’ora, il Papa e Annan hanno potuto esaminare i diversi aspetti della critica situazione attuale riguardo all’Iraq. Sottolineando il ruolo essenziale delle Nazione Unite nell’ora presente, si è auspicato che possano essere trovate ancora delle giuste ed efficaci soluzioni alle sfide del momento nel rispetto della legalità internazionale di cui l’Organizzazione delle Nazioni Unite è garante. Soluzioni d’altra parte che evitino ulteriori gravi sofferenze a quelle popolazioni, già provate da lunghi anni di embargo. Si sono anche passate in rassegna altre situazioni di conflitto nel mondo, particolarmente la sempre drammatica situazione in Terra Santa. Nei colloqui è stato ringraziato Kofi Annan per il suo costante impegno personale per la pace in diverse zone del mondo”.

AUTORE: M.R.V.