L’Istituto teologico di Assisi compie trent’anni

E' aggregato alla facoltà teologica della Pontificia università lateranense

Trent’anni di vita. E non li dimostra proprio per la forza catalizzatrice. Stiamo parlando dell’Istituto teologico appunto sorto nel 1971 dalla fusione di due precedenti istituti di teologia: l’Istituto del pontificio seminario umbro con sede in via S. Nicolò ed il Franciscanum con sede in via Arnaldo Fortini; va precisato che detti istituti continuano ad esistere, ma con una diversa veste istituzionale: il primo come seminario regionale e l’altro come studentato dei frati conventuali. Non sfugge dunque l’itinerario di crescita e di sviluppo dell’Istituto teologico, crescita e sviluppo garantiti, come intende rimarcare il direttore mons. Vittorio Peri, dalla articolazione e dalla serietà degli studi seguiti e diretti da esperti di elevata qualità. L’anno accademico 2000-2001 è stato frequentato da 286 studenti, 40 in più rispetto all’anno precedente; 286 studenti appartenenti a 23 differenti nazioni, in prevalenza uomini: 161 tra religiosi e religiose, 77 laici, 38 seminaristi, 7 presbiteri, 3 diaconi. Soddisfazione è stata espressa tanto dai docenti quanto dai rettori, responsabili dei seminari e degli studentati religiosi. Il bilancio lusinghiero dei giudizi è emerso durante il tradizionale incontro dei professori svoltosi a conclusione dell’Anno accademico nell’intera mattinata di giovedì 28 giugno. Dal punto di vista gestionale l’Istituto teologico dipende o, se si vuole un termine più esplicativo, risulta governato (sempre all’interno del quadro normativo predisposto dalla Santa Sede per tutte le facoltà teologiche sparse nel mondo) da un pool di enti associati: la Conferenza episcopale umbra, la Provincia dei frati minori, la Custodia generale dei frati conventuali, la Provincia dei frati cappuccini, la Provincia del terz’Ordine regolare e, a partire da quest’anno, anche la Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso di Collevalenza. Questo aspetto istituzionale consente l’utilizzazione di una rete di biblioteche collegate con un sistema informatico per un complesso di circa 400.000 (quattrocentomila) volumi. E’ interessante peraltro notare come sotto il profilo accademico l’Istituto teologico sia aggregato alla Facoltà teologica della Pontificia Università Lateranense: prerogativa che gli permette di concedere i gradi accademici del Baccalaureato dopo i primi 5 anni di studi e della Licenza (Licentia docendi) dopo il successivo biennio di specializzazione, o meglio ancora, di specializzazioni: una specializzazione in teologia fondamentale nella quale viene dato particolare rilievo alla nuova evangelizzazione e al dialogo tra le religioni; altra specializzazione in teologia e studi francescani. Per semplificare il discorso diremo che esistono due tipi di Licenza. Praticamente l’Istituto teologico si configura come una Facoltà teologica ove tuttavia manca, almeno per ora, l’ultimo grado accademico ovvero il Dottorato, grado accademico necessario per insegnare nello stesso Istituto. Il direttore mons. Vittorio Peri, mostrandosi disponibile ad ogni informazione e chiarimento, si esprime in tal modo: “Il Baccalaureato consente di proseguire gli studi teologici, di insegnare nelle scuole di formazione teologica diocesane ed inoltre di insegnare religione (ovviamente cattolica) nelle scuole pubbliche. A livello civile, in forza di una intesa tra Repubblica italiana e Santa Sede, detto titolo è riconosciuto come diploma universitario. La Licenza, garantiti gli sbocchi del Baccalaureato, consente di insegnare Teologia nei seminari e negli istituti di scienze religiose. A livello civile è riconosciuta dallo Stato come laurea. Il Dottorato, garantiti tutti i precedenti sbocchi, consente di insegnare nelle Facoltà teologiche una specifica materia: sacra scrittura, diritto canonico, teologia morale, teologia dogmatica, storia della Chiesa…”. Non esistono problemi per l’Istituto teologico? “Occorre cimentarsi – continua mons. Peri – con i vari livelli culturali degli studenti che provengono da scuole secondarie molto differenziate; aggiungo che per l’Istituto, attualmente ospitato in un’ala del Sacro Convento, si profilano difficoltà di spazio che potrebbero determinare il ricorso anche a sedi distaccate”. L’Istituto Teologico Assisi ha E’ aggregato alla facoltà teologica della Pontificia università lateranenseUn nuovo sito internet, con grafica rinnovata e tutte le informazioni sui corsi. Può essere visitato all’indirizzo: www.chiesacattolica.it/teologiassisi

AUTORE: Francesco Frascarelli