L’Italia si guarda allo specchio

Cei. La prolusione del card. Angelo Bagnasco al Consiglio permanente

Ha quindi sottolineato con forza la “questione morale” nella politica italiana, l’attenzione della Chiesa ai poveri e a quanti sono colpiti dalla crisi, la “presenza dei cattolici nella società civile e nella politica”. L’ondata giovanile. Alla Gmg di Madrid – ha ricordato – si è registrata “un’ondata giovanile per gran parte nuova, ma non ripetitiva delle precedenti”. È “la generazione giovanile scaturita dalle Gmg di Benedetto XVI”, il quale ha impresso alle Giornate una “particolare cura nella preparazione personale e nell’esperienza sacramentale, comprensiva dell’adorazione eucaristica a scena aperta”. Ma come s’inseriscono questi eventi “eccezionali” nella “vita quotidiana”? Essi, ha evidenziato, “devono concorrere alla rigenerazione del soggetto cristiano”. In apprensione per l’Italia. In apertura della prolusione, il card. Bagnasco aveva fatto riferimento al “senso d’insicurezza diffuso nel corpo sociale” del nostro Paese per la crisi economica e sociale, seguita con “apprensione” dai Vescovi “per le pesanti conseguenze sulla vita della gente e gli effetti interiori”, laddove “sembra produrre un oscuramento della speranza collettiva”. “L’Italia – ha detto – non si era mai trovata tanto chiaramente dinanzi alla verità della propria situazione. Il che significa, tra l’altro, correggere abitudini e stili di vita”. Il presidente della Cei è quindi intervenuto sulla “questione morale” (vedi anche box qui sotto), annotando che “chiunque sceglie la militanza politica deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che comporta”. Il Cardinale ha constatato che “si rincorrono, con mesta sollecitudine, racconti che, se comprovati, a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica”. Dal presidente dei Vescovi è giunto l’invito a “purificare l’aria, perché le nuove generazioni, crescendo, non restino avvelenate”. I cattolici in politica. I cattolici “anche quando non risultano sugli spalti”, sono “dove vita e vocazione li portano”, ha rimarcato il card. Bagnasco, parlando della “presenza dei cattolici nella società civile e nella politica”. Il porporato ha fatto riferimento ai “percorsi diversi, a livelli molteplici, per quanti intendono concorrere alla vitalità e alla modernità della polis”. Anche se “hanno dato talora un senso anche di dispersione”, tuttavia “si è trattato di una sorta d’incubazione” in vista di una crescita della “partecipazione” e di “una nuova consapevolezza che la fede cristiana non danneggia in alcun modo la vita sociale”. A politici e amministratori si è poi rivolto, all’inizio dell’anno scolastico, chiedendo “di dare ragione della centralità della scuola, valorizzando anche il patrimonio della scuola cattolica e sostenendo il diritto dei genitori di scegliere l’educazione per i propri figli”.

AUTORE: Sir