MA IL PDCI È DENTRO O FUORI?

Ma insomma i comunisti italiani da che parte stanno (in Umbria)?Ad aprile 2000, per le elezioni regionali, stavano con il centro sinistra e appoggiavano la governatrice Lorenzetti.C on quella coalizione hanno portato due consiglieri regionali a palazzo Cesaroni. Poi uno dei due consiglieri è diventato prima presidente ma sempre cossuttiano, poi presidente non più cossuttiano ma bertinottiano. Tutto questo mentre il dente dei Pdci si era già abbondantemente avvelenato per l’esclusione dalla Giunta regionale. Il dente, perso un consigliere a favore dei “compagni-nemici” di Rifondazione, è diventato al curaro: così non sono mancate dal Comunista italiano umbro rimasto sugli scranni di palazzo Cesaroni (Donati) reiterate prese di distanza dal resto della maggioranza. Tant’è che il resto della maggioranza stessa ci ha, come suol dirsi “marciato”, finendo con l’emarginare spesso l’ex (o no?) alleato, nel frattempo segnalato in provvisorie “cordate” con Verdi e Asinello. Le prese di distanza del consigliere Pdci si sono fatte così assidue che il nuovo presidente di palazzo Cesaroni, il Ppi Liviantoni, le ha sancite con “bolla” ufficiale, spostando il cossuttiano non più organico dalle commissioni consiliari in cui la sua presenza non garantiva la maggioranza. Apriti cielo: il cossuttiano s’è adontato vieppiù, lanciando strali a iosa. Poi fu il Dap, la pace apparente con la Lorenzetti, il (presunto) “ritorno a casa”. Ma è di questi giorni il “disagio” (ma l’eufemismo è sin troppo palese) del segretario della Quercia umbra, Stramaccioni, nei confronti di un Pdci che annuncia candidati tutti suoi alle amministrative di primavera. Ma, insomma, il Pdci è dentro o fuori il centro sinistra?

AUTORE: Gad