Meet, la piazza dell’incontro

Foligno. Proposta di recupero per essere cittadini del mondo
Il progetto della piazza
Il progetto della piazza

Martedì 28 maggio presso la sala conferenze di Palazzo Trinci, nell’ambito del convegno “Dopo le pavimentazioni quale futuro”, organizzato dalla Confcommercio, anche la diocesi di Foligno con il progetto Cittadini del mondo ha presentato una proposta di riqualificazione di piazza Matteotti dal titolo “Meet: piazza dell’incontro”.

Il progetto, curato dagli architetti Giacomo Liviabella e Valentina Pugnali, nasce da quell’interazione tra le varie agenzie educative, scuola e diocesi, con il sostegno delle istituzioni, in particolar modo del Comune di Foligno, che in questi anni stanno cercando insieme di far esprimere e valorizzare le energie giovani per il bene comune del nostro territorio. Foligno nella sua storia è stata da sempre una città dell’incontro, dello scambio, del dialogo. Da Foligno, ce lo ricorda la targa in piazza della Repubblica, Francesco d’Assisi è ripartito vendendo le sue cose per una conversione umana e spirituale, aprendo successivamente il suo cuore al dialogo con tutti i fratelli e le sorelle anche di un’altra religione. Per questo anche da Foligno può partire un percorso di incontro e di dialogo nella contemporaneità. Questa è la missione del Meet.

Tre i livelli in cui la struttura è suddivisa: il primo è legato a quello superiore, la fase della “curiosità”, prossimo a piazza della Repubblica, dove da un arco si entra in una fontana circolare che ha come tema centrale l’acqua, elemento comune alle tre religioni monoteistiche. La fase del “silenzio” è legata al livello sotterraneo, il secondo, che serve a formare cittadini consapevoli delle proprie identità e diversità. È il luogo dove avviene la didattica, la formazione e la conoscenza dello spirito del Meet. L’ultima fase quella della “meraviglia”, legata all’altezza di via Mazzini. In questo luogo, sopra le sedute di attesa della fermata del bus e del bike sharing, ci sono degli spazi sui quali gli artisti, che hanno i loro laboratori nel sotterraneo, potranno esporre le loro opere.

AUTORE: Anacleto Antonini