Nasce a Gubbio l’inno di Europassion

E’ stato scritto e musicato a Gubbio l’inno destinato a esprimere e sintetizzare finalità e prospettive di “Europassion”, l’associazione di cui è cappellano mons. Fausto Panfili e della quale fanno parte 80 località europee sedi di manifestazioni che si richiamano alla passione e morte di Nostro Signore. La diocesi eugubina è presente con due Comuni, Gubbio e Cantiano, le cui rievocazioni pasquali, rispettivamente la processione del Cristo morto e la Turba, hanno assunto vasta risonanza e notorietà per i valori che esprimono e la lunga tradizione che si lasciano alle spalle.

La registrazione dell’inno, trasmessa per la prima volta in occasione della recente assemblea di Europassion svoltasi nei pressi di Budapest, ha raccolto consensi unanimi da parte dei 297 partecipanti, in rappresentanza di 14 nazioni e ben 41 manifestazioni. La diocesi eugubina era presente con una delegazione di otto persone, guidata ovviamente da mons. Panfili. È stato lui a presentare la registrazione che, ad esecuzione avvenuta, è stata sottolineata da consensi unanimi ed adottata come patrimonio dell’associazione. Un successo importante e gratificante.

Il testo dell’inno, scritto in latino, Lignum crucis, lignum Dei (“Albero della croce, albero di Dio”), è opera di Edoardo Pifarotti, che lo ha impostato come un colloquio con il legno della croce, mentre la parte musicale è stata composta dal maestro Renzo Menichetti.

“Il simbolo della croce – spiega il maestro – tradotto in musica è diventato il tema della composizione, che si apre con un tempo sospeso, interrotto dai cupi rintocchi di una sorda campana, sulla via del Calvario. Un violoncello vibra lunghe note che, nella loro semplice drammaticità, cercano le corde di chi è chiamato a cantare la passione di Gesù”.

La registrazione, affidata per video e montaggio a Giampaolo Pauselli, è stata realizzata nella basilica di Sant’Ubaldo, con il coro Cantores beati Ubaldi.

Accanto al maestro Menichetti, all’organo, c’era il maestro Marco Becchetti al violoncello. Il tutto è stato coordinato dal rettore della basilica mons. Fausto Panfili, che a Budapest è strato oggetto di gratificazioni e riconoscimenti.

L’assemblea di Europassion, in corso per un riconoscimento di “bene immateriale” da parte dell’Unesco, si è svolta in un clima di simpatia ed apprezzamento. I partecipanti sono stati ricevuti anche nella sede del Parlamento della capitale ungherese.