Non solo tartufo alla Mostra fiore all’occhiello dell’intero territorio

Anche quest'edizione propone convegni su realtà e problematiche del comprensorio

Tutto è ormai pronto a Norcia per il via alla XXXVIII edizione della Mostra Mercato del tartufo nero e dei prodotti tipici: un appuntamento sempre atteso e capace di sollecitare la partecipazione di un folto pubblico. Di strada ne è stata fatta! Basta ricordare come il nome di Norcia è ormai legato al tartufo nero e ai suoi prodotti tipici. Basta anche pensare al contributo che la Mostra con i suoi convegni di approfondimento su tematiche specifiche ha dato allo sviluppo della Valnerina. Si è passati dalla ricostruzione, alla gestione per il governo del territorio, alla crescita economica, al turismo, al parco, ai problemi riguardanti il mondo dell’agricoltura. Nel prossimo numero riferiremo sui convegni avviati in questa edizione. Attraverso tali incontri la Mostra di Norcia ha offerto e continua ad offrire validi contributi a tutto il comprensorio. Si tratta di progetti, forse anche talvolta di provocazione. Però senza progetti, senza idee e senza provocazioni non si può certo vincere quella che chiamiamo la scommessa della Valnerina e cioè che il nostro Comprensorio possa essere, come nel passato, una realtà viva, dinamica e capace di svolgere quel ruolo di attiva complementarietà nei confronti dell’Umbria e dell’Italia centrale. A tale ruolo la Valnerina è chiamata dalla sua storia, dalla posizione geografica e, soprattutto, dalla sua cultura. La manifestazione si inserisce in questo periodo perchè si vuol chiudere con la staticità invernale per aprirsi alle nuove prospettive, che la stagione primaverile farà rifiorire in tutto il territorio. Questa terra ha bisogno di superare i lunghi mesi di inattività per diventare un luogo “buono” per tutte le stagioni. Le amministrazioni comunali, gli Enti regionali e nazionali, insieme agli imprenditori sono chiamati a collaborare per dare una svolta in positivo alla grave crisi occupazionale di una terra da sempre scarsamente produttiva, anche se ricca di arte, di storia con un ambiente davvero invidiabile. C’è , poi, lo spettro del grave ridimensionamento delle frazioni e questo problema non deve essere sottovalutato.

AUTORE: Gianfranco Flamini