Norcia invasa dai turisti: tutto esaurito non solo negli alberghi

Da Pasqua al ponte del 1'maggio alla scoperta della natura e della gastronomia

Alto, decisamente alto, l’indice di gradimento espresso dai turisti in visita nella capitale della Valnerina. Da Pasqua al ponte del venticinque aprile e a quello del primo maggio, l’affluenza turistica ha raggiunto proporzioni tali da candidare Norcia tra le più transitate ed affollate in assoluto della regione. Lunghe le code di auto, camper, autobus, roulotte e moto per raggiungere la bella città e tutto esaurito per le strutture ricettive dell’intero comprensorio, sia alberghiere che extralberghiere. Ad incidere sulla densità turistica delle scorse giornate sono stati anche i raduni delle moto, in centinaia provenienti dalla Svizzera, e delle auto coupè del nord Italia, che hanno contribuito a portare ai vertici il numero delle presenze. In base ad un monitoraggio effettuato dalla Casa del Parco di Norcia, nei giorni passati presa d’assalto da centinaia di visitatori, sempre più incuriositi ed affascinati dagli incredibili paesaggi del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, al centro degli interessi dei turisti sono da considerare ai primi posti i tesori artistici del centro storico di Norcia, un dato, questo, che è stato confermato anche dagli operatori dei due musei cittadini: quello “Civico e Diocesano” con la mostra delle opere d’arte restaurate della Valnerina, allestita all’interno della monumentale rocca del Vignola o Castellina, e quello archeologico del Criptoportico romano di Porta Ascolana. Tra le preferenze, posto di riguardo spetta ovviamente anche alla gastronomia e all’escursionismo. Agli itinerari naturalistici tradizionali, come quelli alle marcite e ai mulini nel piano di S. Scolastica, o agli ampi piani carsici di Castelluccio, si sono aggiunti quelli meno usuali ma sempre più richiesti alla scoperta della valle Castoriana. In questa valle fluviale che, dalla conca intermontana di Norcia si innesta all’altezza della Forca di Ancarano (anche quest’area molto battuta sia dagli amanti del tiro al piattello sia dagli escursionisti che, dalla fonte di Patino, si dirigono spesso al monte omonimo o ancora più avanti, fino alla Val di Canatra, a Castelluccio e ai piedi del monte Vettore), il turista resta estasiato da alcune opere d’arte universalmente riconosciute. Dalla sobria ma al tempo stesso solenne mole della chiesa della Madonna Bianca ad Ancarano ai ruderi di Castelfranco, al pittoresco castello di Campi Alto che, con il suo tipico aspetto medievale, domina strategicamente l’intera valle. Scendendo, nella zona di pianura dell’antica Cample, si incontra la chiesa di S. Salvatore, una delle più significative emergenze architettoniche e religiose dell’intero territorio, poi un’altra delle perle più preziose del luogo e roccaforte religiosa del VI sec.: l’abbazia di S. Eutizio, espressione autentica di quel movimento benedettino che proprio in Valnerina ha tratto origine.L’accoglienza dei turisti Si avvicina la stagione turistica: tornano i soliti problemiturismo in Valnerina è ormai partito alla grande, ma a questa grande domanda non c’è ancora un’adeguata risposta nei servizi, nell’accoglienza o, per lo meno, non sempre consona alle attese dei clienti. Da un anno in qua le nostre cittadine stanno scopiazzando in tutto e per tutto i modelli di viabilità e di sosta delle grandi città. Tutto sommato è giusto che sia così per venire incontro ad una razionalità e funzionalità nel traffico e perché alcune norme ci devono pur essere. Ritengo, tuttavia, che esagerare o essere troppo fiscali non giova ai nostri paesi, che si proclamano di essere ancora a dimensione umana. L’immagine può risultare un pò ardita, ma sembra di essere in stato di guerra con molti, troppi cecchini pronti a sparare sull’improvvido automobilista, reo di aver fatto chilometri e chilometri per venirci a trovare e vedersi applicata una pesante sanzione magari solo per una frazione di ritardo sull’orario di sosta applicato. Al momento, nella pur sempre sperimentale fase di collaudo, si ha l’impressione che l’intolleranza sia diventata la regola primaria dell’accoglienza del turista o del pellegrino: si manifesta uno zelo punitivo mai riscontrato in tempi passati. Non posso tacere la sofferenza che mi porto dietro quando vedo i “vigilantes” correre dietro a pullman e macchine per interdire, minacciare, denunciare presunti abusi. Credo che in materia ci sia una buona dose di approssimazione e poca di buon senso. Voglio solo ricordare che il 90% dell’utenza, almeno a Cascia, sia fatta da anziani, che, ricordiamolo, vengono da lontano con costanti problemi di salute e con una fede solo da encomiare. Non tutti sono in grado di fare le scale mobili e non tutti se la sentono di fare molta strada in salita. Ma non c’è pietà! Il 25 aprile sono rimasto esterrefatto. Ad un gruppo di anziani, provenienti da Lecce, non è stato permesso di fermarsi con il pullman sul curvone sul viale del Santuario. Bloccati a metà strada, 4 persone non sono volute salire a piedi fino alla basilica perché non ce la facevano. Sono restati lì. E pensare che avevano fatto un’intera notte di viaggio per venire a trovare Santa Rita! Siamo di fronte all’assurdo e alla massima della insensibilità. Eppure sono in molti a osannare anche sui giornali che a Cascia le cose funzionano nel migliore dei modi! Notiamo, poi, che le rivalità tra operatori economici crescono con l’andar del tempo, perché alla base sta subentrando una mentalità iniqua, quella di mungere il più possibile il pellegrino. Ma per ottenere del buon latte occorre prima dare del buon foraggio o bella erba fresca! Di questo tipo di accoglienza non voglio assolutamente parlare. L’Amministrazione comunale non deve favorire alcuno, ma ha l’obbligo di non mortificare le attività trainanti. Se per l’economia della città vanno bene anche le bancherelle, non si possono trascurare i servizi essenziali come gli alberghi, la ristorazione, l’informazione, l’attenzione ai più deboli, il pronto soccorso. Lo sviluppo della città passa attraverso queste attività. Il fatto è paurosamente evidente: i passanti non si fermano più a Cascia e il danno economico non è davvero piccolo! So di essere ripetitivo, forse anche un pò cattivo, ma non vedo iniziative particolarmente lucide e illuminanti per cambiare una situazione che mostra di incancrenirsi nella sua stupidità. Un appuntino anche al servizio religioso, che non risulta essere sempre impeccabile. E’ vero arriva tanta gente e con le più disparate richieste, ma non si può far violenza sulle coscienze. Occorre essere profondamente rispettosi di chi, forse, per la prima volta o dopo molto tempo si avvicina al sacramento della riconciliazione.

AUTORE: Antonella Franceschini