Nuova sede per la Comunità residenziale terapeutica: saranno disponibili 18 posti letto

Luogo di speranza per chi soffre di turbe psichiche e psicologiche

Sabato 18 novembre è stata inaugurata la nuova sede della Comunità residenziale terapeutica. La cerimonia di apertura si è divisa in tre parti: alle 15.30 la Messa, celebrata da mons. Sergio Goretti; poi alle 16.30 è stato presentato il nuovo centro con una visita alla “Casa” ed infine alle 17.30 tutti i partecipanti hanno festeggiato l’evento con un incontro conviviale.Diretta e coordinata da Anna Belloni, la cooperativa sociale “La Goccia” che si occupa della comunità residenziale, ha ora la possibilità di dare una speranza a coloro che soffrono psichicamente e fisicamente avendo problemi con il mondo esterno o difficoltà d’inserimento nel mondo sociale. La cooperativa nata nell’83 con la parrocchia di Bastia Umbra ha avuto un’enorme crescita con l’ausilio generoso di molte persone che hanno portato avanti e realizzato la cooperativa stessa raggiungendo gli attuali risultati: il nuovo ambiente, gli spazi rinnovati e non di meno il luogo, dove il verde ed i campi che la circondano contribuiscono alla ripresa psicofisica di coloro che entrano a far parte della comunità. Il sorriso della psichiatra Stefania Bulletti nel descrivere la comunità e le sue attività sottolinea la gioia che caratterizza questa nuova apertura. L’attività all’interno della comunità è divisa in più parti in modo da armonizzare il lavoro. L’equipe è composta da 11 operatori, di cui uno svolge la parte amministrativa e gli altri si occupano delle attività mediche per la riabilitazione. Due anni, salvo casi particolari che necessitano di tempi maggiori per la riabilitazione, è il tempo necessario per il recupero. Ogni residente della comunità ha un proprio programma e un periodo di riabilitazione. La terapia psicofarmacologica è divisa in terapia individuale e di gruppo. La fascia d’età per coloro che possono essere ospitati va dai 18 ai 40 anni. Fornita di 18 posti letto, l’equipe medica svolge la sua attività riabilitativa articolandola in più settori e con l’ausilio di laboratori. Il laboratorio di computer, quello di ceramica e poi le attività di canto e danza, il cineforum con proiezione di film e dibattito sull’argomento da essi trattati ed ancora l’attività cognitiva con l’insegnamento della storia, della geografia ed altre materie, il tutto viene accompagnato da attività fisica in palestra e piscina, che sono al di fuori della comunità, permettono agli ospiti di ritrovare la propria identità la mens sana in corpore sano. Le varie attitudini degli ospiti della comunità vengono evidenziate, potenziate e per alcuni di essi ci sono anche degli inserimenti nel mondo del lavoro. La giornata della comunità è così suddivisa: la mattina dedicata all’igiene personale ed alle pulizie; il pomeriggio alle varie attività. Inoltre sono previste uscite con l’accompagnamento degli operatori. “Non devono essere mai abbandonati a se stessi – ci dice la psichiatra – e gli operatori devono essere non tanto di sostegno, quanto di ausilio nel filtrare il mondo esterno”. Gli ospiti della comunità possono vedere i familiari una volta al mese, possono tornare a casa in casi particolari ma solo se accompagnati. L’estate è poi prevista anche una vacanza di due settimane all’Isola Polvese del Lago Trasimeno. La presenza del Vescovo e delle autorità alla cerimonia hanno fatto da sfondo all’apertura ma la gioia di un malato che salutava uscendo dalla comunità ha veramente reso felici coloro che hanno realizzato tutto ciò.

AUTORE: Emmanuele Trasimeni