Per una settimana la Piana è stata la loro casa

Concluso il campo scout nazionale a Monteleone di Spoleto

Sembrava qualcosa di irreale. Eppure le oltre 6 mila persone a Montelone di Spoleto ci sono state. Un grande lago blu: è questa la sensazione data, sin dall’inaugurazione, da tutti i ragazzi in divisa disposti sul prato davanti al palco, alla Piana del Ruscio. Proprio mercoledì 30 luglio, infatti, si è svolta l’apertura ufficiale, in contemporanea sui quattro punti d’Italia (gli altri: Vialfrè in Piemonte; Piani di Verteglia in Campania; Is Olias in Sardegna), che hanno accolto oltre 20 mila Esploratori e Guide dell’Associazione Guide e Scouts cattolici italiani (Agesci). ‘Lo Scout è blues’, il canto che ha dato il benvenuto alla Piana del Ruscio, cantato dalla band composta per l’occasione da un gruppo di Siena. E poi, a seguire, tante altre canzoni che hanno fatto mettere a proprio agio tutti, dagli Scouts ai numerosi ospiti intervenuti: dall’arcivescovo mons. Fontana agli abitanti di Monteleone di Spoleto; dal Vescovo di Arezzo Bassetti, venuto ad augurare una ‘buona avventura’ ai suoi ragazzi, al sindaco Fiorastanti, che non ha mancato occasione di intervenire a tutti gli appuntamenti della settimana. Subito, il saluto dei due capi-campo e tutti in piedi per il rinnovo della ‘promessa’, guidata da due ragazzi con le mani in una cesta di terra. Il recipiente al centro della scena conteneva, infatti, terra di tutti i paesi di origine dei gruppi presenti che, al mattino precedente, avevano consegnato il proprio ‘pugno’ portato a Monteleone. ‘Un segno ‘ ha sottolineato lo scout che ha deposto la cesta ‘ simbolo dell’appartenenza reciproca, tutti figli di uno stesso Dio, abitanti e condivisori della stessa Terra’. Ma l’inaugurazione è stata non solo vista come introduzione: tutto che riportasse ad un grande show. E’ stato, infatti, unito a quella che era la tematica giochi e scene per l’animazione di tutti i presenti. ‘Il signore del Tempo’, il tema, è stato introdotto dal gruppo folignate ‘I Giullari del diavolo’, tre giocolieri in costume medioevale che hanno eseguito spettacoli eclatanti. Poi, il saluto dell’arcivescovo ospite, mons. Riccardo Fontana che non poteva mancare di ‘promessa’: portava al collo il suo ‘fazzoletto rosso’, appartenente al suo passato Agesci. Un caloroso ‘ciao’ e poche ma eloquenti parole e la consegna di ben 10 mila pani per l’Eucaristia, prodotti per l’occasione dalle Clarisse della diocesi spoletana-nursiana. A premere il tasto di ‘via’ al campo anche la presidente della Regione Lorenzetti, che ha riconosciuto la valenza dell’esperienza Scout nei ragazzi. ‘Anche mio figlio, in passato, apparteneva ad un gruppo Scout – ha detto- La differenza si nota’. E’ così partita ‘la squadriglia: un’avventura nel tempo’ che ha accompagnato gli oltre 6 mila ospiti della Piana del Ruscio fino a mercoledì 6 agosto, per il Campo nazionale E/G 2003. Ma è stato anche un altro l’appuntamento che ha visto la presenza di Scouts e popolazione: domenica 3 agosto, in occasione della S. Messa. Molta suspence per il possibile arrivo del Santo Padre, poi la lettera – letta da Fontana – nella quale Giovanni Paolo II ha chiesto scusa per l’impossibilità della presenza, per motivi di salute. Ha ricordato ‘i Piani di Pezza dell’86’, l’importanza della testimonianza del Vangelo attraverso il modello Scout ed ha dato la sua benedizione. Messaggero del Papa, mons. Paolo Romeo, Nunzio apostolico, ha presieduto la messa. Accanto a lui e all’arcivescovo Fontana, altri vescovi umbri e numerosi sacerdoti della diocesi e dei gruppi scouts. Anche monsignor Betori, Segretario generale Cei, ha voluto portare il saluto al ‘popolo dei fazzolettoni’, con un arrivo, quasi a sorpresa, lunedì 4 agosto in serata. Il campo Per una migliore organizzazione, il Campo umbro è stato diviso in cinque sottogruppi: Libeccio, Tramontana, Greco, Scirocco e Maestrale, i nomi. A turno, questi si sono alternati nei giorni, nelle varie attività: giochi, specializzazione al Villaggio delle tecniche, missioni e imprese, giornata ‘il mondo la nostra casa’, al campo. Cosa otterrete con il campo di quest’anno? ‘Dobbiamo compiere due imprese e una missione ‘ racconta un ragazzo del Carpi3 al Greco ‘ per prendere la specialità di squadriglia’. Gli Esploratori non hanno saputo ciò che li aspettava ma hanno affrontato i casi volta per volta. Alcuni andavano altri venivano. ‘Siamo stati a Foligno ‘ spiega una ragazza di ritorno ‘ Abbiamo preso la corriera e siamo andati in Stazione, dove la Protezione civile ci ha insegnato a costruire strumenti di meteorologia’. Al Villaggio delle tecniche, un’area appositamente creata per varie attività, disposta circolarmente, molti si dichiarano soddisfatti di ciò che apprendono dai capi più grandi: dalla ‘tecnica’ di giornalismo ‘ intesa indistintamente come radio, tv e stampa ‘ alla ‘bottega del grotto’, dove si imparano i nodi di sicurezza, all’arte, ancora, della ‘topografia’ e tanti altri settori. Forse, una delle attività più affascinanti quella della giornata ‘Il mondo la nostra casa’. Una squadriglia di Montevarchi (Arezzo), ci racconta: ‘Siamo stati suddivisi in continenti e, separatamente, abbiamo valutato i diritti dei bambini’. Questo, insieme ad alcuni scouts stranieri.

AUTORE: Eleonora Rizzi