POLITICA TRA “FIUMI DI PAROLE” E “RE SOLI”

A palazzo Cesaroni parleranno tutti di meno.Per discutere un’interpellanza o un’interrogazione, l’Assemblea si è data regole ferree: due minuti all’interrogante, quattro a chi risponde, altri due per la replica. Si chiama, naturalmente all’inglese, “questione time”: in Parlamento lo fanno da tempo.Per il Consiglio regionale, dove la colonna sonora è il motivo sanremese “Fiumi di parole”, è una vera e propria rivoluzione. Adesso si tratterà di vedere se anche in quegli otto minuti complessivi il consigliere che parla sarà snobbato (come succede il più delle volte) dagli altri 29 che dovrebbero (dovrebbero …) ascoltarlo: scena, questa, che spesso anche gli innocenti occhi di scolaresche in visita al Palazzo sono stati costretti a vedere. In realtà, parole in eccesso in questi giorni se ne sentono e leggono in ogni dove. Perché si stanno facendo i giochi pre-elettorali, ed il periodo è particolarmente provvido di tanti, piccoli (piccoli …) “Re Soli” che ci mettono meno di un secondo a proclamare “dopo (e senza) di me, il diluvio”. Ma quale diluvio paventano quei parlamentari che si sono visti all’atto dell’elezioni e poi hanno fatto perdere le tracce? A quali sconvolgenti conseguenze fanno riferimento quegli esponenti che si autosponsorizzano per un seggio? Tutti utili, nessuno necessario. Detto in meno di due minuti.

AUTORE: Gad