Programmi a confronto

Elezioni regionali. Uno sguardo ai documenti programmatici di Lorenzetti e Laffranco

La sfida elettorale per il nuovo Consiglio regionale passa anche per l’analisi dei programmi elettorali. Forse è un esercizio che potrebbe apparire passato di moda, ma vale la pena di puntarvi l’attenzione per marcare le differenze tra i due principali schieramenti, il centro sinistra e la Casa delle libertà. I programmi, in generale, sono impostati per esaltare il lavoro svolto, per il Governo uscente, che aspira a proseguire il lavoro impostato, o per affermare il fallimento della maggioranza, da parte della minoranza. È questa la linea anche in Umbria dove la maggioranza in carica difende la propria attività attaccando le scelte del governo Berlusconi per spiegare (o giustificare) i problemi. Dall’altra parte la Cdl esalta il Governo nazionale per rimarcare i successi del proprio schieramento, una volta provato alla guida del Paese o dell’Ente locale, mentre attribuisce le colpe dell’azione amministrativa umbra all’incapacità strutturale del centro sinistra di liberarsi, tra l’altro, da una pesante macchina burocratica, basata sul clientelismo che si autoalimenta, di anno in anno. La Cdl cita una recente indagine del quotidiano ‘Sole 24 Ore’ per rimarcare il peggioramento dello stato di salute complessivo dell’Umbria. Partendo dal presupposto che i programmi elettorali sono spesso grandi contenitori che, poi, spesso non vengono tradotti in risultati concreti per il cittadino, è il caso di citare le principali differenze su alcuni settori di rilievo. SanitàIl centro sinistra giudica il servizio sanitario regionale ‘tra i più virtuosi d’Italia, che ha garantito, con un sostanziale equilibrio di bilancio, un sistema di protezione universalistico, il mantenimento e la qualificazione dei servizi, riducendo e razionalizzando la spesa, in modo particolare quella farmaceutica. Alla base dell’intervento di riqualificazione della prescrizione farmaceutica, è stata posta la responsabilizzazione dei medici di medicina generale’. La maggioranza uscente considera che ‘altrettanto importante è stata la politica dell’edilizia sanitaria e la riorganizzazione della rete ospedaliera: in questa legislatura sono stati realizzati interventi di grandissimo valore che consegneranno all’Umbria una rete ospedaliera rinnovata, moderna e di straordinaria efficienza’. La Cdl punta ad un modello in cui, tra l’altro, ci siano centri ospedalieri ad altissima specializzazione sul territorio, con una forte diffusione di centri di pronto soccorso, grazie alla riconversione di alcuni ospedali in strutture leggere. Ma soprattutto l’intero sistema dovrebbe essere coordinato da un’unica struttura regionale, per eliminare sprechi. La riforma, secondo il centro destra, deve avere ‘come cardine alcuni elementari ma fondamentali concetti di libertà, come quello di scegliere dove andarsi a curare, ma anche libertà di costruire una possibilità di cura non gestita direttamente dall’ente pubblico, cui spetta il compito di certificare requisiti e regolarità delle strutture’. In pratica spazio alla libertà di far competere ‘la sanità privata con la sanità pubblica, sostenendo il pubblico in una competizione che ha come unico obiettivo il miglioramento della qualità dei servizi offerti al pubblico’. TrasportiNel confronto tra i due programmi emerge un dato singolare: la Casa della Libertà attribuisce al governo Berlusconi i meriti di ‘una vera rivoluzione sul versante delle grandi opere da realizzare’, con l’approvazione della legge Obiettivo e l’intesa con la Regione per il finanziamento delle opere da compiere. Il centro sinistra mette in evidenza ‘lo sforzo operato anche in relazione alla tempestività della progettazione’. E mette in evidenza che i finanziamenti statali assegnati dallo Stato sono inferiori al fabbisogno e all’impegno finanziario regionale per la viabilità regionale. Insomma, entrambi gli schieramenti hanno contribuito a far uscire dall’isolamento strutturale. Spesa pubblicaIl centro sinistra sottolinea che le spese di funzionamento della Regione nel periodo 2001-2004 sono diminuite in modo consistente (-7,95 per cento), nonostante il ‘quadro di grandi difficoltà derivato dalle scelte del Governo nazionale di procedere per continui tagli ai finanziamenti per regioni ed enti locali, il Bilancio 2005 riconferma la scelta di non mettere mano ad un inasprimento della pressione fiscale. Tale scelta è in controtendenza rispetto alle linee seguite dal Governo’. La Cdl si pone l’obiettivo del ‘rigore nella gestione della spesa pubblica, ossia la lotta agli sprechi di denaro pubblico. Il centro destra dice ‘basta alla consulenze sulle quali non è mai possibile ottenere trasparenza’. Il risultato da conseguire è quello di risparmiare decine di milioni di euro (con una sola Asl. Lo stesso dovrebbe avvenire per Ato, Comunità Montana, Ente Parco). La Cdl si impegna quindi a combattere ‘contro gli intollerabili sprechi, di cui è responsabile la sinistra, che gravano sulle tasche dei contribuenti e al fine di far crollare il potere clientelare su cui poggia la forza della sinistra umbra’.

AUTORE: Emilio Querini