“Seguimi, pasci, cammina”: tutta qui l’identità del prete

Nella solennità dei Santi Pietro e Paolo l'ordinazione di don Simone Sorbaioli

‘Con Dio non si scherza. Se chiama occorre lasciarlo fare’. Così ha introdotto la sua omelia l’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti durante la celebrazione per l’ordinazione di don Simone Sorbaioli, nuovo presbitero della diocesi di Perugia-Città della Pieve a 25 anni, celebrazione che si è tenuta in cattedrale domenica 29 giugno, nella solennità dei santi Pietro e Paolo. Due santi che hanno dato la vita per Cristo a Roma, e ai quali il Vescovo ha affidato la vita e il ministero di don Simone perché anche la sua vita, come la loro, sia una ‘testimonianza radicale di fedeltà a Cristo’. ‘E’ una scelta radicale, non fondamentalista, perché così si segue il Signore’, ha insistito mons. Chiaretti che ha voluto offrire a don Simone per primo, ma anche a tutto il popolo di Dio presente in cattedrale, l’identità del prete in tre imperativi: ‘Seguimi, pasci, cammina’. ‘L’identità cristiana nasce e si consuma nella sequela ‘ ha detto il Vescovo ‘ non nella cultura o nella semplice ammirazione’ Gesù non vuole dietro di sé, come seguaci, né gli schiavi né i piagnoni, ma vuole uomini veri, che mettano i loro piedi dove li ha messi Lui, il Maestro’. Essere prete significa essere pastore, ‘pastore prudente e saggio delle pecore e degli agnelli’. ‘Anche tu, caro Simone ‘ ha proseguito il Vescovo, rivolto al nuovo presbitero ‘ sei chiamato ad essere un collaboratore nel pastorato, condividendo con il vescovo l’officium amoris, e cioè il compito di amare ogni pecorella del gregge’ Non sei un mercenario che lavora controvoglia; sei invece un pastore scelto che lavora per portare ogni anima nell’ovile di Cristo’. Infine il ‘Cammina!’, come ‘conseguenza operativa della sequela finalizzata alla vocazione’. Un camminare che è un ‘operare la carità in tutte le sue forme’, ha concluso mons. Chiaretti, pensando in particolare ‘ai giovani, orfani di Dio, che intristiscono nelle infernali trappole degli sballi e dell’edonismo consumistico, ad aiutare chi è povero di salute e di speranza, i tanti vinti della vita… Allarga il cuore verso questa umanità dolorante, fatti cireneo di chi porta la croce, passa anche tu tra la gente come Gesù, facendo del bene’. Alla celebrazione era presente il rettore del Seminario Romano ‘ dove don Simone ha vissuto per gli ultimi sei anni ‘ insieme a tanti altri seminaristi. Durante la celebrazione, è stato ammesso agli ordini sacri anche un altro seminarista, Antonio Sorci, della parrocchia di Magione, la stessa da cui proviene don Simone; mentre il seminarista Michele Pieravanti, della parrocchia di San Martino in Colle, ha ricevuto il ministero del lettorato. Il primo incarico di don Simone, sarà quello di vice parroco della concattedrale dei SS. Gervasio e Protasio di Città della Pieve. Continuerà a studiare a Roma dove è iscritto al primo anno di specializzazione in Diritto Canonico, presso la Pontificia Università Lateranense.

AUTORE: Francesca Acito