Dopo il sisma, chiese restaurate con fondi Cei

La Cei viene in aiuto delle diocesi terremotate. Tre comunità parrocchiali ritrovano i propri luoghi di culto dopo il terremoto del 30 ottobre 2016 grazie all’intervento della Conferenza episcopale italiana. I 300.000 euro stanziati all’indomani del sisma hanno infatti reso possibile mettere in sicurezza con interventi definitivi le tre chiese di Maria Immacolata a Foligno città, di Santo Stefano a Maceratola e di Maria Assunta a Scopoli, interessate da danni lievi che però hanno pregiudicato il normale utilizzo con un’ordinanza di inagibilità.

Se le chiese di Maceratola e Scopoli vedono ancora i progetti di ristrutturazione in fase di approvazione da parte degli enti, con i lavori che dovrebbero partire entro breve, la chiesa dell’Immacolata, retta dai frati minori Conventuali nella persona del parroco padre Domenico Fabbri, è già stata riaperta lo scorso 7 dicembre dal vescovo di Foligno mons. Gualtiero Sigismondi e dal ministro provinciale dei francescani, padre Franco Buonamano, con una celebrazione molto partecipata e sentita.

La riapertura della chiesa è stata il “ritorno a casa” dell’intera comunità parrocchiale, costret- ta da oltre un anno a celebrare l’eucaristia e gli altri sacramenti che segnano le tappe della vita cristiana in una piccola sala o in un tendone allestito fuori dal complesso parrocchiale.

La Chiesa italiana ha reso possibile tutto questo in tempi brevi, stanziando fondi sufficienti a effettuare gli interventi di messa in sicurezza richiesti. Ciò ha consentito la posa di uno speciale intonaco elastico sui muri interni della chiesa, poiché il sisma aveva causato il distacco di ampie porzioni di quello vecchio, rendendo pericoloso accedere all’edificio pur senza pregiudicare la stabilità della struttura.

All’intervento immediato della Conferenza episcopale italiana sulle tre chiese menzionate si aggiunge quello della ricostruzione con fondi pubblici che allo stato attuale interessa sei chiese, per cinque delle quali (San Francesco a Foligno città, Maria Assunta a Colfiorito, Santa Maria Maggiore a Spello, San Marco a Sant’Eraclio e Sant’Egidio a Borroni) sono stati già presentati i progetti. I lavori inizieranno presumibilmente entro la prima metà del 2018.

Quanto alla cattedrale di San Feliciano, è stata inserita nella ricostruzione “pesante” con il finanziamento e l’avvio della progettazione, che consentirà l’avvio dei lavori e la riapertura entro qualche anno.

 

AUTORE: Fabio Massimo Mattoni