Spoleto festeggia il suo Patrono con un solenne Pontificale celebrato da mons. Fontana. All’offertorio portate all’altare le offerte per l’Armenia e la Georgia

Festa di San Ponziano

A poco più di un anno dalla chiusura del Sinodo, non possiamo che rallegrarci della recente festa di san Ponziano martire, protettore principale della città di Spoleto e dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia: nella fedeltà esemplare alle indicazioni del Sinodo stesso, per quella ‘educazione alla santità’ che tanto ci ha raccomandato particolarmente il Decreto del 27 gennaio 2002. Del resto fu proprio nella festa di san Ponziano del 1996 che venne tra noi l’attuale arcivescovo mons. Riccardo Fontana, che già prima dell’ingresso in diocesi ci aveva dato un sicuro indizio di quello che sarebbe stato il suo servizio episcopale, chiedendo che ogni eventuale intenzione di doni-omaggio, si concretizzasse in un’offerta per l’istituenda mensa dei poveri a Spoleto. I tre pilastri dell’edificio che avremmo insieme costruito furono chiari fin da allora: catechesi, carità, celebrazione. In ognuno, il Cristo, Parola, Amore, Offerta. E questo, a partire dalle feste, tutte, dei nostri santi, in ogni angolo della diocesi, e particolarmente nei due centri, ormai famosi nel mondo, Spoleto, con Ponziano e Chiara, Norcia con Benedetto e Rita. Coralità di popolo sano ed entusiasta: vocazione comune e non via privilegiata di pochi. Via doverosa per tutti, non già soltanto per pochi eletti: ‘santità (Parola, obbedienza, sacramenti, preghiera, abnegazione, servizio ai fratelli, virtù, consigli evangelici, assimilazione a Cristo Signore) da realizzare nella vita ordinaria di ciascuno’ ed ognuno con il suo specifico ministero. Coralità di popolo sano ed entusiasta che ha avuto la sua acme nel solenne Pontificale dell’arcivescovo mons. Fontana il giorno della festa alle 11.30 in cattedrale, con la partecipazione dell’intero presbiterio diocesano, secolare e regolare, diaconi, ministri religiosi e laici da ogni zona dell’arcidiocesi, come pure delle autorità civili e militari con rappresentanze le più varie. Larghissima la presenza dei giovani che avevano avuto già il loro grande momento con la rappresentazione della ‘Passio’ del Santo dopo i vespri della vigilia. E, alla sera della festa, il ritorno della grande reliquia ‘la Sacra testa’ (il capo mozzato del Martire) alla gloriosa basilica del Colle Ciciano, con il grande corteo di cavalieri (san Ponziano, di famiglia nobile è raffigurato cime cavaliere nello stesso stemma della città). E già al mattino, le lodi nella chiesa delle clarisse di Sant’Omobono, presbiteri, religiosi, religiose, laici, osannando al Signore per un martire così giovane e così glorioso, il vincitore dei sette tormenti, volato al cielo unicamente dopo l’invocazione alla Trinità al momento del triplice colpo della decapitazione. Giovane e vigoroso Ponziano, che sfidò il suo giudice, autentico emblema di un popolo che accetta la sfida di ogni tempo, sempre più deciso nel suo cammino di libertà e di profezia. La festa è culminata nel solenne Pontificale dell’arcivescovo mons. Riccardo Fontana, di cui ricordiamo, proprio oggi, l’inizio del nono anno di servizio episcopale. Da segnalare particolarmente l’omelia, vigorosa e generosa, per le linee di azione in questo nuovo periodo. ‘Tutto è da ricondurre a Dio e alla sua grazia; nostri, unicamente i limiti e le carenze’. Non possiamo che impegnarci in quell’Unità che tanto mons. Fontana ci ha raccomandato e quella Carità che si è espressa all’offertorio con l’interminabile sfilata con le rappresentanze delle parrocchie di tutta l’arcidiocesi con le offerte per l’Armenia e la Georgia.

AUTORE: Agostino Rossi