Stanziati 13 miliardi per chirurgia e un nuovo padiglione per l’infanzia

Ospedale: agli inizi del 2001 il via ai lavori

Finalmente una bella notizia: la Regione dell’Umbria ha stanziato una somma considerevole, tredici miliardi, per il completamento dell’ospedale spoletino. Nonostante, infatti, i lavori di manutenzione già eseguiti e le nuove realizzazioni portate a termine, come le sale operatorie, un’ala del nosocomio, quella di chirurgia, è in condizioni non certo ottimali: accanto a reparti nuovi e moderni fa riscontro una realtà ben diversa che è appunto quell’ala dello stabile dove sono ospitati i degenti di chirurgia. A dare l’annuncio dei lavori, che inizieranno presumibilmente entro i primi giorni del 2001 per una durata di circa due anni, è stato l’Assessore regionale alla Sanità nel corso di un incontro a Spoleto a cui ha partecipato, oltre al Sindaco e al direttore generale dell’Asl Macchitella, anche il nostro arcivescovo mons. Fontana. Nel progetto generale d’intervento è prevista anche la realizzazione di un nuovo padiglione in cui saranno raggruppati tutti i servizi sanitari dedicati all’infanzia. Insomma una massiccia opera di miglioramento strutturale che porrà all’avanguardia l’ospedale S. Matteo degli Infermi per le caratteristiche che andrà ad assumere rispondendo in pieno alle esigenze di una struttura moderna ed efficiente. E’ stato anche sottolineato, con viva soddisfazione, che da tempo si sta notando un’inversione di tendenza in ordine ai ricoveri dei cittadini residenti: la “sfiducia” che nel passato ha portato gli spoletini a farsi ricoverare in altri ospedali, pensando di ottenere un trattamento più qualificato, è un fenomeno in attenuazione. Anzi, in alcuni casi, per specifiche problematiche sanitarie, nel nostro ospedale si registrano ricoveri anche da fuori regione che testimoniano la notevole considerazione che alcune strutture godono presso l’opinione pubblica anche a livello nazionale. A questo punto c’è solo da augurarsi che le previsioni di ultimazione dei lavori non vengano ancora una volta clamorosamente smentite come è di recente avvenuto per la nuova ala e per il reparto di Pronto soccorso. La presenza di mons. Fontana è stata tutt’altro che di circostanza: è stata, infatti, costituita una Fondazione nuova di zecca per assicurare agli anziani un’esistenza più dignitosa e comunque diversa rispetto a quella che attualmente vivono all’interno della Casa di riposo di S. Paolo. Per concretizzare il progetto la Chiesa spoletina metterà a disposizione una struttura immobiliare di sua proprietà che si trova a Maiano; la neo Fondazione, a cui partecipano alcune banche spoletine, la Caritas diocesana, le associazioni di volontariato, la Asl e, naturalmente, il Comune di Spoleto, consentirà una sorta di “autogestione” basata sul costruttivo contributo di più realtà. Dovendo liberare al più presto la struttura di S. Paolo, destinata nei piani dell’Amministrazione comunale a nuova sede dell’Istituto alberghiero e del suo convitto, occorre non perdere tempo. Anche in questo caso, tuttavia, vanno ben valutati i ruoli che tutti i soggetti coinvolti andranno ad assumere per partire con il piede giusto: troppo necessaria è questa importante realizzazione di medicina territoriale. Anche se inizialmente assumerà il significato di una “sperimentazione”, siamo convinti che è la strada giusta su cui muoversi per trovare e dare la soluzione giusta a tutti i problemi tipici delle persone anziane: superare la solitudine, creare buone relazioni umane e di convivenza, dare una costante e valida assistenza sanitaria.

AUTORE: Aldo Calvani