Stop al killer “overdose”

In Umbria le morti per droga sono in crescita. L'assessore regionale Damiano Stufara punta su prevenzione, riduzione del danno e coordinamento delle istituzioni

L’Umbria è ai primi posti per i morti per droga, ma non tutte le droghe uccidono. Il primato spetta all’overdose da eroina, che solo nella nostra regione nel 2005 ha posto fine alla vita di 25 giovani, per la maggior parte ragazzi tra i 30 e i 34 anni. E dal 2002 i numeri sono in crescita, diversamente da quanto avviene nel resto d’Italia. La notizia era emersa già due settimane fa in occasione della presentazione al Parlamento della Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, e la settimana scorsa è tornata su giornali e tv locali con i dati forniti dalla Regione. L’assessore regionale alle Politiche sociali Damiano Stufara è uscito dalla riunione di Giunta di mercoledì 19 con un progetto di legge ‘che disciplina sinteticamente, ma senza sovrapposizioni di ruolo, l’accesso ai trattamenti terapeutici ed all’erogazione delle prestazioni socio sanitarie’ e con l’incarico di definire ‘uno specifico Piano regionale in materia, da affiancare alle misure ordinarie della programmazione sanitaria e sociale’. Un pacchetto di provvedimenti urgenti che – secondo l’esecutivo – dovrebbe consentire all’Umbria di agire con efficaci azioni di prevenzione, di rilancio delle strategie di riduzione del danno e di correzione di alcuni degli effetti negativi prodotti dalla legge Fini (L. 49/2006). Troppi morti in Umbria, dice Stufara, spiegando a La Voce cosa intende fare. Subito il disegno di legge, già scritto, di soli tre articoli, in cui si stabilisce che in Umbria la certificazione dello stato di tossicodipendenza possa essere fatta solo dalla struttura pubblica e non anche, come stabilisce invece la legge Fini, dalle comunità terapeutiche. Non è una questione di principio. La certificazione dà diritto alla retta del Servizio sanitario per il ‘ricovero’ del tossicodipendente. In settembre Stufara porterà al confronto con le altre istituzioni il piano regionale straordinario in materia di tossicodipendenza, che sarà articolato in tre parti. ‘Rilancio forte della prevenzione e informazione verso i giovani; sperimentazione di nuove strategie di riduzione del danno; costituzione di un livello di coordinamento e monitoraggio dei soggetti che si interessano del problema’. L’assessore fa dunque degli esempi. Per la riduzione del danno pensa alle ‘unità di strada’ e al ‘centro a bassa soglia’, mentre pensa al coordinamento dei soggetti interessati avendo già una proposta da fare: ‘Se a Perugia – dice Stufara – fosse messa in circolazione eroina troppo pura o tagliata male, che sono tra le cause più frequenti di overdose, le Forze dell’ordine potrebbero saperlo prima di altri, e se questa informazione si potesse farla giungere ai tossicodipendenti eviteremmo tanti morti’. Occorre agire con tempestività e decisione – ha concluso l’assessore -, con l’obiettivo’rimario di ridurre drasticamente i decessi legati al consumo di sostanze. Per questo auspico che nelle prossime settimane si possa aprire un dibattito ‘vero’, non viziato da approcci ideologici’. Il dibattito ci sarà se ci sarà vera comunicazione e coinvolgimento anche dell’opinione pubblica. D’altronde su questi temi il dibattito non è una novità. Resta da capire cosa intenda Stufara per ‘approccio ideologico’.

AUTORE: Maria Rita Valli