Storia dei leggendari Cavalieri dal mantello bianco e dalla croce vermiglia

Orvieto / Conferenza dell'Ordine dei Templari

Si è tenuto ad Orvieto, presso il chiostro di San Giovanni, la conferenza itinerante “I Templari fra realtà e leggenda”, organizzata dall’ordine dei Cavalieri di Cristo del Tempio di Gerusalemme, ordine internazionale dei Cavalieri templari, che ha riscosso grandi consensi di pubblico e di critica. Dopo una lunga serie di manifestazioni svoltesi in molte città italiane, da Asti a Catania, questa conferenza è approdata per la prima volta nella città di Orvieto, così densa di storia, dove i Templari erano all’epoca presenti in forze. Finalità della conferenza è stata quella di far conoscere gli aspetti storici, religiosi, eroici e leggendari di questi cavalieri con il mantello bianco e con ricamata la croce vermiglia, che hanno fatto ed ancora fanno la storia. La conferenza è stata presentata dal grande elemosiniere dell’Ordine, Maria Assunta Pioli, alla gradita presenza del gran siniscalco dell’Ordine, Paola Fabbri, è stata quindi data la parola al primo dei due relatori, Romualdo Luzi, storico, presidente del Consorzio biblioteche di Viterbo e componente del Comitato scientifico del Parco storico, archeologico ed ambientale d’Europa, il quale ha parlato della presenza templare ad Orvieto, e nella zona della Tuscia. Dopo ha preso la parola Maurizio Chiavari, gran maestro dell’Ordine internazionale del Tempio, architetto, archeologo, medievalista ed esperto europeo per lo studio dell’Ordine del Tempio. La sua esposizione è stata illuminante: parlando con linguaggio chiaro, semplice e lineare, della storia dell’Ordine, delle loro battaglie, delle loro missioni e delle loro leggende fiorite in questi secoli, fino ad arrivare, con tono trascinante e a volte commovente ad illustrare cosa significhi essere templari oggi e quali sono le finalità dell’Ordine. L’ordine dei Cavalieri di Cristo del Tempio di Gerusalemme, Ordine internazionale dei Cavalieri templari, afferma il gran maestro, Maurizio Chiavari, “si prefigge la riconquista di quei valori morali insiti in ogni uomo, e che ne fanno parte integrante, che sono stati smarriti a causa della pochezza della moralità e dello spirito della vera cavalleria, il ritrovare quel Signore che è in ognuno di noi, affinché si possa servirlo come ogni uomo dovrebbe e si prefigge la realizzazione di opere di carità e di beneficenza con la creazione di strutture e di infrastrutture per la sanità, la cultura, l’asilo ai poveri e ai più bisognosi. L’Ordine inoltre collabora strettamente con i sacerdoti ed i monaci cattolici per portare la parola di Cristo ovunque, su qualunque terra e sotto qualunque cielo”. 0Alla fine il gran Maestro ha ringraziato i presenti ed in particolare i fratelli dell’ordine del Santo Sepolcro, intervenuti alla conferenza, strappando altri applausi e grandi consensi.

AUTORE: M.A.P.