Stranieri a quota 11 per cento

L’immigrazione in Umbria così come emerge dai dati del nuovo Dossier statistico Caritas - Migrantes

Il flusso di immigrati in Umbria procede con cifre – percentualmente – da record. Nell’ultimo anno, la popolazione straniera residente nella nostra regione si è infatti accresciuta di circa 6.600 unità (per l’esattezza, 6.606), che corrisponde a un aumento percentuale del 7,1%, inferiore solo a quello dell’Emilia Romagna ma superiore a quelli di Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio. Il risultato è che attualmente l’11% delle persone presenti in Umbria provengono dall’estero, esclusi ovviamente i cittadini di altri Stati dell’Ue. È uno dei dati contenuti nel Dossier statistico immigrazione 2011, il 21° rapporto di questo tipo stilato da Caritas e Fondazione Migrantes della Cei, con cifre aggiornate alla fine del 2010. Ancora in base al Dossier – che utilizza dati dell’Istat, dell’Inail, del ministero dell’Interno, degli Esteri, dell’Istruzione ecc. – la popolazione complessiva dell’Umbria ammonta a 906.486 persone al 31 dicembre 2010. Gli stranieri, che – come detto – rappresentano l’11%, si caratterizzano anche per la fascia d’eta: i 40-64enni costituiscono infatti da noi il 30,4% contro il 29,2% nazionale. Tra essi vi sono numerosi ex studenti dell’Università per Stranieri di Perugia, poi fermatisi in Umbria insieme alle rispettive famiglie. Nel mondo del lavoroDal Dossier risulta che nella provincia di Perugia vi erano (fine 2010) 199.682 occupati, di cui 38.746 stranieri, corrispondenti al 19,4%. Quanto alla provincia di Terni, gli stranieri sono 10.581 su 61.056, pari al 17,3%. Accanto al lavoro dipendente, in cui gli immigrati hanno sensibilmente risentito degli effetti della crisi, va comunque sottolineata la loro sempre maggiore rilevanza nel settore del lavoro autonomo. In provincia di Perugia si rileva la presenza di 843 cittadini stranieri tra i titolari d’impresa, tra cui 235 donne; in provincia di Terni sono 290, tra cui 78 donne. Tuttavia, la Caritas fa anche notare come sempre più spesso si presentino ai Centri di ascolto cittadini stranieri che chiedono aiuto perché la loro impresa è sommersa dai debiti. Nel mondo della scuolaNella provincia di Perugia gli studenti stranieri iscritti all’anno scolastico 2010-2011 erano 12.812, di cui 5.855 (45,7%) nati in Italia. In provincia di Terni erano 3.364, di cui 1.149 (34,7%) nati in Italia. Suddividendo per fasce di età: nella scuola dell’infanzia, 2.735 bambini in provincia di Perugia, 654 in provincia di Terni; nella scuola primaria, Perugia 4.474, Terni 1.126. Più si sale con l’età, più si ha a che fare con figli arrivati in Umbria in seguito a ricongiungimento familiare, tant’è vero che alle scuole superiori, tra gli studenti stranieri (prov. Perugia 2.815, prov. Terni 1.126), quelli nati in Italia sono molto pochi. I richiedenti asiloNel mese di aprile 2011 le Caritas, le associazioni di volontariato e i Comuni dell’Umbria sono stati coinvolti nell’accoglienza di migranti sbarcati in Italia e provenienti dalla Tunisia. Nella maggior parte dei casi, comunque, l’Italia era solo un primo approdo per raggiungere la Francia, dove già vivevano i loro familiari. In Umbria, i profughi accolti sono stati circa 300. Una seconda fase, a giugno, ha riguardato i profughi della Libia: 289 persone, tra cui 64 donne. Gli stranieri in Italia, dall’Unità ai giorni nostriÈ appena uscito il 21° Dossier statistico immigrazione Caritas-Migrantes, prezioso strumento per la comprensione del fenomeno immigrazione nel nostro Paese (per l’Umbria, vedi articolo qui sopra). Il documento, oltre ai dati statistici in senso stretto, presenta un interessante excursus sulla presenza degli stranieri nella storia d’Italia. Ad esempio, nell’anno dell’Unità nazionale – il 1861 – risultavano 89 mila stranieri su un totale di circa 22 milioni di abitanti: uno sparuto 0,4% che si trovava però in condizioni sociali di livello medio-alto. Nel 1951, anno del primo Censimento dopo la guerra, su 47 milioni e mezzo di persone gli stranieri erano 130 mila. La “barriera” dell’1% venne però superata solo nel 1991, con 625 mila presenze su una popolazione complessiva di quasi 57 milioni di persone. Nel 2001 gli immigrati hanno poi “sforato il tetto” del milione di presenze, attestandosi a quota 1.334.889. Ai giorni nostri – ossia al 31 dicembre 2010, come riporta il Dossier di Caritas e Migrantes – in Italia, su 60.626.442 residenti vi sono 4.570.317 stranieri, pari al 7,5% della popolazione; di essi, poco più della metà (il 51,8%) sono donne. L’età media degli immigrati è di 32 anni, contro quella italiana che è di 44. Forte la presenza di minorenni (il 21,7% degli immigrati) e di persone in età lavorativa (78,8%). In pratica, se gli stranieri rappresentano solo l’1% della popolazione anziana, costituiscono invece il 10% dei minori e dei giovani adulti (18-39 anni). “Il volto dell’Italia del prossimo futuro – sottolineano gli estensori del Dossier – è già visibile nelle regioni dove l’incidenza degli immigrati ha raggiunto il 10% o si aggira sul 9%”, tra cui c’è appunto anche l’Umbria, oltre a Emilia, Lombardia, Veneto, Trentino, Toscana, Marche, Lazio. A metà del XXI secolo, secondo l’Istat, gli stranieri potrebbero raggiungere quota 18%, oltre 12 milioni di persone.

AUTORE: Dario Rivarossa