Per evitare il pedaggio sulla Perugia-Bettolle, che ha provocato tante proteste tra gli autotrasportatori con la manifestazione di venerdì 24 giugno, si spera nella pronuncia favorevole della Corte costituzionale. “Nei prossimi giorni la Corte costituzionale dovrebbe pronunciarsi sul ricorso di legittimità che abbiamo presentato contro il decreto del Governo che prevede l’introduzione del pedaggio sui raccordi autostradali – ha detto l’assessore regionale ai Trasporti, Silvano Rometti. – Siamo fiduciosi sull’esito di una sentenza che farà chiarezza su un provvedimento che riteniamo illegittimo e iniquo per cittadini ed imprese”.
Rometti ha ricordato che “il Governo ha approvato il decreto nonostante la ferma opposizione nella Conferenza Stato-Regioni. L’Umbria ha quindi deciso, insieme alla Toscana e con largo anticipo rispetto alle altre Regioni, di ricorrere alla Suprema Corte, evidenziando, tra l’altro, che si tratta di materia concorrente tra Stato e Regioni, e che dunque la decisione assunta in via esclusiva dal Governo è da considerarsi illegittima. Sono convinto della giustezza della strada intrapresa per contrastare il provvedimento.
Un eventuale ricorso al Tar non sarebbe stato sufficiente a bloccare il decreto. Se dovesse venire introdotto il pedaggio sulla Perugia-Bettolle, comunque, la Regione Umbria ribadirà con forza il proprio no all’applicazione del pagamento per pendolari e residenti. Gli introiti dovranno inoltre essere reinvestiti in interventi di manutenzione, adeguamento della infrastruttura, anche in direzione di una maggiore sicurezza”. Ma la protesta proseguirà, non si fermerà all’iniziativa del Cna regionale con la partecipazione di circa 300 Tir, che si è conclusa all’autodromo di Magione.
Il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, ha annunciato che “i Comuni umbri i cui territori sono interessati dal raccordo Perugia-Bettolle continueranno nella loro protesta, coinvolgendo anche quelli toscani, allo scopo di impedire che passi il pagamento del pedaggio. Non sarà soltanto un’azione politica ma, all’occorrenza, proseguirà anche per vie amministrative”. Boccali ha ribadito le ragioni della contrarietà al provvedimento: “Il pedaggio penalizzerebbe, oltre che artigiani e aziende del trasporto, in generale i cittadini, i pendolari in particolar modo; scaricherebbe sulla viabilità interna il carico di un traffico difficilmente gestibile; avrebbe effetti negativi sul turismo”. Il sindaco ha aggiunto che “non possono imporci pedaggi, tanto più per una strada in pessimo stato di manutenzione, quando continua una storica difficoltà di collegamenti che danneggia l’economia dei nostri territori. Abbiamo bisogno di risposte certe alle nostre difficoltà, non di pagare balzelli”.