Umbria jazz 2001

Inizia oggi la grande kermesse musicale

Già da qualche giorno una certa animazione, un “non so che” di festa e allegria, sta invadendo le strade di Perugia: è il segnale inequivocabile dell’apertura di Umbria jazz che, a partire da oggi, fino al 22 luglio, trasformerà il capoluogo umbro da “sonnacchiosa” città a capitale della musica jazz. Come ogni anno si ritrovano i rituali, lungo corso Vannucci, poeti, mimi e musicisti che anticipano la maratona musicale, sicuramente una delle manifestazioni più amate dagli italiani. Come sempre, un successo annunciato, e tutto scorrerà come previsto tra le attese dei grandi eventi e le immancabili polemiche di chi vuole, a tutti i costi, trovare “buchi neri” in una kermesse che porta all’Umbria, e a Perugia in particolare, un introito economico notevole. Già da stasera grande attesa per Marc Ribot & Los cubanos postizos Vinicio Capossela Band, la musica cubana che avrà l’onore di “aprire le danze” di Umbria jazz 2001 ai giardini del Frontone. Ma la musica jazz entrerà nel vivo subito, con l’attesissima performance de The Gil Evans orchestra al Teatro Pavone nella categoria Round midnight, un’orchestra che si presenterà al pubblico nella sua formazione integrale con il gruppo di 17 elementi. Un’altro incontro “stellare” avverrà al Frontone domenica 15 luglio, tra due dei più grandi artisti brasiliani: Gilberto Gil e Milton Nascimento. Da non mancare anche al grande appuntamento con il jazz nostrano: martedì 17 luglio, sempre al Frontone, Enrico Rava e Paolo Fresu proporranno un “omaggio” a Miles Davis, per arrivare a quello che si può considerare il “grande evento” di Umbria jazz 2001: i tre pianisti più amati dagli italiani Keith Jarret con il favoloso trio con Gary Peacock e Jack Dejohnette si esibiranno ai giardini del Frontone venerdì 20 luglio. Ma un’altra sorpresa è in arrivo per gli appassionati: da lunedì 16 luglio, alle 21.30 al Teatro Morlacchi, torna la grande danza con la compagnia di David Parsons che riscosse un grande successo proprio a Perugia qualche edizione fa; questa volta Parsons presenterà alcune coreografie inedite commissionategli apposta per Perugia. Le musiche sono nientedimeno che i brani di Kind of blue, il disco di Miles Davis, considerato uno dei migliori del grande jazzista. Ma Umbria jazz non è solo questo: si stanno già svolgendo, infatti, dal 10 luglio, i seminari del Berklee College of Music di Boston. Le Clinics sono un fatto molto importante di Umbria Jazz, e l’associazione che le organiza, autonoma rispetto a quella che si occupa del festival vero e proprio, riesce a superare notevoli difficoltà finanziarie per poter dare ai ragazzi che si iscrivono da tutta l’Europa l’opportunità di studiare in una scuola come il Berklee che non ha concorrenti al mondo per prestigio, storia, risultati. La prima edizione risale al 1982: in tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti, le scuole di jazz vivevano un vero e proprio boom, e la tendenza si affermò anche in Italia. Il primo anno i seminari perugini furono abbastanza occasionali e improvvisati, ma già l’anno dopo trovano un migliore assetto organizzativo con gli insegnanti della Rutgers University. Nel 1984 è la Duke University a tenere i corsi sotto la direzione di Paul Jeffrey, che i più attenti fans del jazz ricorderanno certamente per aver suonato a lungo con Thelonious Monk. Ma è solo con la Berklee, due anni dopo ancora, che le Clinics fanno il salto di qualità definitivo. Dalle aule di Boston non per nulla sono usciti decine e decine di personaggi che hanno fatto e stanno facendo la storia moderna del jazz, da Joe Zawinul a John Scofield, da Keith Jarrett a Quincy Jones, da Gary Burton a Bill Frisell, da Miroslav Vitous a Al di Meola, fino a Branford Marsalis. I seminari perugini sono diretti da Larry Monroe e da Giovanni Tommaso. Carlo Pagnotta ne è il presidente, e Sauro Peducci il responsabile organizzativo. Spesso, in aggiunta alle diverse classi, si sono tenuti seminari speciali con insegnanti famosi: vale la pena di citare Jim Hall, Johnny Griffin, Zawinul, Joe Pass, Milt Jackson, Frisell, Paul Motian, e l’ anno scorso, anche Wynton Marsalis. Agli allievi migliori il Berklee offre borse di studio per un totale di cinquantamila dollari. Nei quindici anni di Berklee a Perugia si calcola che sono stati più di tremila gli studenti iscritti, tutti accettati ai corsi dopo aver sostenuto un esame introduttivo.

AUTORE: Francesco Locatelli