Un viaggio che dà segnali forti

Intervista al vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino sulla visita del Papa nella città serafica. La più evidente novità rispetto ad altri eventi di questo tipo è la priorità data ai poveri e agli emarginati
Papa Francesco a colloquio con mons. Bassetti e mons. Sorrentino
Papa Francesco a colloquio con mons. Bassetti e mons. Sorrentino

La visita di Papa Francesco ad Assisi il 4 ottobre si presenta ricca di novità rispetto alle visite dei suoi predecessori, come ha sottolineato il vescovo Sorrentino presentando alla stampa il programma della giornata. Una novità è anche il fatto che l’annuncio ufficiale non è stato fatto dalla Sala stampa vaticana ma dal Vescovo stesso di Assisi, città ospitante.

Mons. Sorrentino, il Papa non verrà solo per rendere omaggio a san Francesco…

“Il Papa ha scelto il nome Francesco, ed evidentemente ha scelto un messaggio e un programma con questo nome. Vuole venire ad Assisi per mettersi sulle orme del nostro Santo, rivivere lo spirito di Francesco e comunicarlo in qualche modo alla Chiesa. Il Papa ci chiede di tornare al Vangelo che Francesco ha vissuto sine glossa, in assoluta trasparenza e radicalità. Al tempo stesso, vuole metterci sulle orme missionarie di Francesco, invitandoci ad andare verso le periferie dell’umanità, che tante volte sono anche le periferie che stanno dentro i nostri cuori: tutte le istanze, le esigenze, le povertà, le fragilità. Per ognuna di queste realtà il Vangelo ha una parola, e san Francesco è l’uomo giusto per aiutarci a vivere questa parola: Papa Francesco viene sulle sue orme per darci un input perché, come Chiesa, ci possiamo incamminare in un tempo di nuova evangelizzazione in maniera convincente ed efficace”.

In questo viaggio ci sono elementi di novità rispetto alle visite di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI?

“È molto visibile che questo viaggio ha degli accenti speciali. Sono accenti innovativi rispetto alle classiche visite papali. L’accento più vistoso è il fatto che il Papa dà massimo spazio all’incontro con i poveri e con gli emarginati. Comincia dall’Istituto Serafico che è il fiore all’occhiello della nostra carità assisana con il servizio che rende ai ragazzi disabili, poi viene al vescovado, nella sala della Spoliazione dove san Francesco si liberò di tutti i beni terreni per essere solo di Cristo, ma per essere anche fratello universale, e poi vorrà mangiare con i poveri del nostro Centro di accoglienza. Sono segnali molto forti, vogliono ripercorrere la storia di Francesco ma renderla anche attuale, cioè farci camminare con le gambe e con il cuore di Francesco. Credo che dovremo metterci con grande apertura di cuore ad ascoltare tutto quanto il Papa ci dirà non soltanto con le sue parole ma anche con i suoi gesti, e direi con il suo volto e il suo sorriso”.

In conferenza stampa, presentando il programma della visita pastorale del Papa ad Assisi, ha raccontato di un suo colloquio in cui il Papa avrebbe in qualche modo “anticipato” ciò che verrà a dire.

“Nelle prime ore del Pontificato gli ho mandato una lettera a nome di tutta la diocesi nella quale gli dicevo che, come vescovo di Assisi, abito nel luogo dove Francesco otto secoli fa, davanti agli occhi allibiti del padre Pietro di Bernardone, si spogliò di tutto per rendersi uomo libero per Dio e per i fratelli. E gli ho mandato una mia meditazione, pensando che il Papa non avesse nemmeno la possibilità di considerarla, tra le tante cose che riceve. Poi, incontrandolo per preparare questa visita, gli ho ricordato questo fatto, e mi sono accorto che questo dettaglio lo aveva molto toccato. Mi permisi di dirgli: ‘Padre, allora è l’occasione buona, tra le tante cose che farà in quella giornata, di venire anche al vescovado almeno a dire quel Padre nostro che Francesco disse 800 anni fa’”.

E il Papa cosa le ha risposto?

“A questo punto il Santo Padre, spiazzandomi davvero ed edificandomi tanto, mi ha detto: ‘Il Padre nostro? Ma io voglio venire a parlare di come la Chiesa si deve spogliare, cioè di come deve ripetere in qualche modo il gesto di Francesco e l’atteggiamento e i valori che questo gesto implica’. Mi pare che Papa Francesco desideri una Chiesa che torni a essere pienamente evangelica come lo era Francesco d’Assisi”.

Dieci tappe in un solo giorno: non sarà semplice!

“Non sarà semplice, ma il Papa mi ha dato l’impressione di avere tanto entusiasmo. Quando gli ho detto, in maniera molto familiare: ‘Ma lei avrà bisogno anche di riposare!’, mi ha risposto: ‘No, riposerò dopo’. Noi tutti siamo curiosi di vedere come andrà questa giornata, anche per lo stile molto familiare di Papa Francesco che ama salutare e parlare con la gente”.

La giornata del Papa si concluderà con l’incontro con i giovani a Santa Maria degli Angeli, come avvenne anche con Benedetto XVI.

“Sì, glielo abbiamo proposto come Conferenza episcopale, e il Papa ha risposto volentieri, accettando di rispondere a delle loro domande. Ci saranno anche i giovani che hanno partecipato alla Gmg a Rio: questo incontro è una ideale prosecuzione di quell’esperienza, anche per i giovani che non ci sono andati”.

Tre incontri pubblici

La visita del Papa ad Assisi prevede tre incontri pubblici. Il primo, quello per cui è stato invitato dal vescovo Sorrentino e dai Vescovi della Ceu, è la celebrazione della messa per la solennità di san Francesco con la cerimonia dell’offerta votiva dell’olio al Patrono d’Italia. Offerta che quest’anno spetta alla regione dell’Umbria, che sarà rappresentata dai Vescovi e dalle autorità civili. Il secondo momento pubblico sarà a San Rufino dove incontrerà clero, religiosi e laici della diocesi di Assisi. Il terzo a Santa Maria degli Angeli dove incontrerà i giovani dell’Umbria. Alla conferenza stampa di presentazione dell’evento erano presenti anche il presidente della Ceu, l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve mons. Gualtiero Bassetti: “Abbiamo preparato tutto insieme” ha detto, sottolinenado il “senso di unità e di comunione delle Chiese umbre”. Il custode del Sacro Convento padre Mauro Gambetti, parlando a nome delle famiglie francescane, ha annunciato un comune impegno di preghiera quotidiana “per prepararci al pellegrinaggio”. “Massimo impegno” per consentire a tutti di partecipare lo ha assicurato il sindaco di Assisi Claudio Ricci, mentre il responsabile diocesano della comunicazione, don Giovanni Raia, ha segnalato l’apertura di uno spazio web dedicato sul sito della diocesi nel quale saranno pubblicate tutte le informazioni, comprese le modalità per la richesta dei pass per i luoghi in cui saranno previsti. La visita ad Assisi sarà un evento seguito dai media di tutto il mondo.

 

Il logo ufficiale

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La visita del Papa ad Assisi avrà anche un logo ufficiale, che sintetizza il senso dell’evento. Esso mostra: il Cristo Risorto (rosone) che, mediante il ministero del Papa (volto di Papa Francesco), guida la barca della Chiesa all’esperienza piena della fede (la barca è quella del logo dell’Anno della fede). L’incontro con Gesù, il Salvatore, avviene in una Chiesa particolare (il rosone è quello della cattedrale di San Rufino) che ha dato i natali a san Francesco (sullo sfondo, con l’omonima basilica) e continua a generare santi nel suo cammino nella storia (la data dell’evento).

AUTORE: Maria Rita Valli