Una boccata d’aria nuova nella politica italiana?

Sergio D'Antoni ad Assisi

“In Umbria scalda molti cuori”. Si potrebbe sintetizzare con questa frase del segretario regionale della Cisl, Francesco Buratti, l’entusiasmo e la partecipazione di moltissime persone, aderenti, osservatori, ma anche tanti curiosi, che hanno voluto essere presenti alla costituzione del movimento “Democrazia Europea”, fondato da Sergio D’Antoni, avvenuto alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli. Tanti ex dc hanno voluto ascoltare Nino Cristofori, in passato sottosegretario alla presidenza del Consiglio quando Giulio Andreotti era a capo del governo, e Sergio D’Antoni, per anni leader incontrastato della Cisl. Buratti – chiamato a presiedere la riunione che ha poi eletto Carlo Porcellati a capo del movimento regionale – ha però precisato di essere un semplice aderente. Ma erano molte le presenze di protagonisti della politica regionale, passata e attuale, soprattutto di radice dc. Alcuni ex consiglieri regionali, come Pino Sbrenna e Sergio Bistoni, ma anche un politico di primo piano, l’attuale presidente della Provincia di Perugia, Giulio Cozzari, il quale si è definito “un osservatore che ha accolto l’invito degli organizzatori della manifestazione”. Ha detto di essere “un uomo di centro che ha fatto una scelta di alleanza con la sinistra democratica ma che è molto attento a tutto quello che si muove al centro. La mia collocazione nel centro che collabora con la sinistra è indiscutibile. La scelta di collaborazione fatta la riconfermo, però considero la geografia politica nazionale in movimento e quindi credo che sia molto opportuno leggere i fenomeni e i fermenti che si stanno verificando per poter offrire proposte politiche che siano in grado di dare risposte concrete in prospettiva”. Cozzari ha definito “sciocco” il tentativo di “negare soggettività politica al centro. Se non viene data possibilità di esprimersi si commette un errore. Voglio sottolineare che il centro può stare benissimo all’interno di un’alleanza con la sinistra, di questo ne sono convinto. Credo che però se questa soggettività politica viene negata, possa tentare anche di alzare la testa e dire: per questo turno non gioco”.

AUTORE: R.C.