Una calda estate, tra feste e sagre, con l’assalto dei motorini

Cose positive e negative di questa estate in Valnerina

La Valnerina come madre premurosa ha accolto tutti. Tanta, tantissima gente, proveniente da ogni parte d’Italia e dall’Estero, ha scelto di trascorrere almeno tre giorni in questo piccolo angolo dell’Umbria, riposante e fresco per il suo verde, affascinante per le tante sorprese che svela ad ogni passo. A questi si è aggiunto il massiccio rientro degli oriundi, che per 15/20 giorni hanno rivitalizzato anche i paesi più sperduti del Comprensorio. Una vera festa di gente. E’ stata un’estate calda, caldissima, e la Valnerina ha rappresentato un luogo di refrigerio, un’oasi di tranquillità; per questo sono usciti in massa dalle grandi città e si sono riversati in montagna, che risulta una vacanza più accessibile alle tasche di tanti e più serena rispetto ai posti di mare. Tutti i centri, anche i più piccoli, hanno usufruito di tanta abbondanza di presenze. Una stagione, quindi, decisamente positiva per albergatori, ristoratori ed anche per le attività commerciali, quasi tutte a conduzione familiare. Feste e sagre a non finire in ogni frazione. Religiosamente c’è stato un riavvicinamento al culto, specialmente domenicale. Dobbiamo constatare che il più delle volte si è trattato di un fatto religioso quasi sentimentale più che di un atto di fede. Si vedono in giro tanta banalità, indifferenza e poca profondità spirituale: molte persone sono prese dal soddisfacimento di esigenze spesso esclusivamente materiali, rincorrono beni effimeri, mentre i segnali di una grande spiritualità si affievoliscono se non addirittura sembrano regredire. Tra le cose negative in senso assoluto ci sono senza dubbio la negligenza e la noncuranza di tanti che buttano dai finestrini delle macchine di tutto, senza alcun ritegno per l’ambiente e la natura. Lungo le strade c’è un ristagno di cartacce, bicchieri, buste di plastica. Quando impareremo ad essere più civili e rispettosi dell’ambiente che ci circonda! Non vogliamo restare sommersi come capita in certe città italiane tristemente famose sotto montagne di rifiuti, frutto di una società dei consumi che usa indiscriminatamente di un eccesso di beni e getta scarti in ogni parte. C’è stato, poi, l’assalto dei motorini. Se da una parte sostituiscono le macchine,rendendo più facile lo scorrimento del traffico, dall’altra assistiamo a rumori sempre più insopportabili di giorno e di notte, a scorribande di giovani che usano lo scooter come innocuo giocattolo. Riposare in estate non è sempre facile. I complessini nelle piazze o presso i bar diffondono note a tutto volume ben oltre la mezzanotte. Il tempo. La continuità di giorni di sole senza gli abituali scrosci di pioggia determinati dai temporali ha ‘lessato’ le foglie dei boschi, che hanno iniziato ad imbrunire precocemente. Ora in tanti attendono il refrigerio di una pioggia tonificante per le persone e per la campagna. Sempre per la salvaguardia dei boschi ( e la Valnerina fino ad oggi si è salvata dagli incendi ), ci giunge notizia che il Corpo delle Guardie Forestali ha emesso contravvenzioni sonore nei confronti di persone che hanno acceso fuochi o semplicemente fornelletti da campo vicino ai boschi. E’ uscita in questi giorni una normativa che proibisce anche di fumare dentro il bosco. Tra le cose dette e sentite in questa estate c’è una presa di posizione del Sindaco di Poggiodomo. Di fronte alla solitudine angosciante di alcuni paesi, il prof. Egildo Spada, interpellato da una mozione della minoranza circa gli eccessivi punti luce dell’illuminazione pubblica, così ha risposto: ” Quando non ci saranno più le luci pubbliche e il suono delle campane vuol dire che i nostri paesi sono completamente morti. Fino a quando brillerà una lampada c’è il segno della vita”. Di buono abbiamo constatato che i vigili urbani non hanno usato la mano pesante nei confronti dei turisti. Ci sono stati sufficiente tolleranza, buon senso, discrezionalità, modi accoglienti: il che ha creato un’immagine gradevole di città ospitali, a vera dimensione umana. A questa benevola comprensione dei veri vigili ha contrabilanciato l’inflessibilità di alcuni ausiliari del traffico. Certi atteggiamenti forzatamente inibitori hanno suscitato situazioni grattesche e talvolta provocatorie. Belle anche tutte le serate di agosto, allorquando un salutare fresco ha soppiantato la grande calura del giorno: ciò ha permesso alle persone di incontrarsi e di dialogare. Magiche e coinvolgenti sono apparse le ore della notte. Ben presto con le prime piogge ci si avvierà rapidamente verso l’autunno e sarà sempre più difficile vedere gente all’aperto. Tra i fatti culturali più importanti c’è da annoverare il concorso letterario “Il racconto del nonno” a Vallo di Nera, che ha visto nella data del 10 agosto la partecipazione alla premiazione di oltre cento autori. Sono risultati vincitori: per la sezione a tema libero, Enrico Passani di Carrara con il’Putto barocco ( I premio), Maurizio Melani di Roma con Briganti e Tito Vezio Viola di Chieti con Il bosco dei tanti nomi ( II premio ex-aequo), Francesca Trusso di Lamezia Terme con A scapillata ( III premio); per la sezione a tema obbligato con un’erba a protagonista del racconto, Claudia Palombi di Bologna con Artemisia e il tesoro delle fate (I premio), Luigi Beccafichi di Spoleto con L’arme del conte di Roccafosca ( II premio ), Rossana Figna di Parma con la Pervinca (III premio). Sezione riservata alle scuole: I premio all’Istituto Comprensivo statale di Montalto di Castro; il II alla Scuola Media statale di Vallo di Nera; il III premio a Daniele Filippucci dell’Itis di Foligno. Hanno ricevuto menzioni speciali Marcello Marini di Norcia, il giovane Emanuele Pilati di Vallo di Nera e la Casa di reclusione di Spoleto. Quest’ultima ha proposto due pubblicazioni, cariche di contenuto letterario e grande senso di umanità. Altro aspetto positivo di questa estate è l’ottimo lavoro portato avanti dai dodici ragazzi (‘Guardie ecologiche di Legambiente’) del Campo di Volontariato Internazionale. In un mese hanno ripulito di tutte le sue sporcizie ( cartoni, buste, bottiglie, gomme di macchine, ferri ) il tratto dell’antico percorso della ferrovia Spoleto-Norcia e della strada statale da Sant’Anatolia di Narco a Cerreto. Un vero capolavoro di serietà, di impegno e di ..pulizia ed anche un buon esempio per tutti! Questa è stata la nostra estate in Valnerina: bella, riposante, a contatto immediato con la natura. I tanti, tantissimi sportivi che l’hanno frequentata testimoniano che questo territorio è davvero eccezionale.

AUTORE: Gianfranco Flamini