Sbuffa, s’intoppa, sferraglia, ma la locomotiva della Regione di strada, in sette mesi, ne ha fatta davvero poca. Il saggio proponimento della presidente Lorenzetti di fare dell’attuazione del programma la priorità delle priorità si è rivelato, alla luce di quanto sta succedendo, un auspicio fondato sul timore. Timore di quanti brutti scherzi le avrebbero potuto combinare i suoi (presunti?) sostenitori della coalizione di centro sinistra, timore di quanto i personalismi e le guerre tra conventicole avrebbero potuto ingrippare sul nascere ogni buona intenzione amministrativa. Tutto questo, o quasi, purtroppo per la Presidente, si è realizzato. Rileggere il caso Bonaduce, per credere. Ed altro. La realtà vera è che questa legislatura è, già dalle premesse, una legislatura di passaggio, che servirà soprattutto a “riscrivere le regole” del confronto politico e dei rapporti di forza tra le istituzioni. In attesa del federalismo. “Fare” cose, “realizzare” programmi quando tutti, singolarmente o in gruppo, hanno come preoccupazione precipua quella di “riposizionarsi” e guadagnare spazio sulla grande scacchiera del gioco politico, rischia di rivelarsi un’impresa titanica. Anche per una Presidente pragmatica e decisionista come la governatrice umbra. Lei però, la governatrice, non demorde, e continuamente richiama la truppa al “gioco di squadra”. Ma quale gioco? e la squadra, c’è ancora?
UNA LEGISLATURA TRA IL DIRE E IL FARE
AUTORE:
Gad