È approdato in edicola il volume di Luciana Brunelli e Giancarlo Pellegrini, docenti universitari, Una strage archiviata. Gubbio 22 giugno 1944, pubblicato dalla casa editrice Il Mulino di Bologna, con il contributo finanziario del Comune di Gubbio, della Provincia di Perugia e dell’Istituto per la Storia dell’Umbria contemporanea.
Introdotto dalla presentazione del sindaco di Gubbio Orfeo Goracci, è suddiviso in due parti. La prima descrive le vicende riguardanti Gubbio e il territorio eugubino dopo l’8 settembre 1943 e fino al maggio 1944, la seconda affronta la strage dei Quaranta Martiri con le polemiche, le inchieste che ne sono seguite fino all’archiviazione da parte della Procura militare di Roma. All’alba del 22 giugno 1944 quaranta civili vengono fucilati a Gubbio per rappresaglia da un plotone di esecuzione della 114 Jèger Division (impartita dal generale Boelsen, mentre il rastrellamento è stato ordinato dal cap. Buckmakoski), dopo che due giorni prima un assistente medico tedesco (Dr. Staudacher) era stato ucciso ed un sottotenente ferito in un caffè di corso Garibaldi da una pattuglia della guardia di azione patriottica (G.a.p.). Vano l’intervento del vescovo di Gubbio Mons. Beniamino Ubaldi (1932-1965) presso il comando tedesco per impedire la strage. La comunità cittadina, già provata dal considerevole numero di morti nei precedenti rastrellamenti e bombardamenti, è sconvolta e subito si divide nella ricerca delle responsabilità. Sotto accusa finiscono sia il movimento partigiano eugubino, sia qualche fascista ritenuto responsabile di delazione.
Il lavoro di Pellegrini e Luciana Brunelli è condotto sul filo della ricerca storica, ricca di documenti e testimonianze, dalla indagine della inglese Special Investigation Branch condotta nel 1945, all’archiviazione dell’ottobre 2001 ad opera della Procura militare di Roma, con la motivazione che i presunti imputati erano tutti deceduti. “L’asuspicio” è scritto nella prefazione ” è che il volume rappresenti, soprattutto per le nuove generazioni, l’occasione per una riflessione a tutto campo sul rapporto tra passato e presente e tra storia e memoria”.
Reazioni non mancheranno per una vicenda non ancora completamente ricomposta. Basti ricordare che qualche anno fa la proposta di intitolare il polisportivo ‘San Biagio’ ad Amelio Gambini, ex calciatore che ha portato il Gubbio in serie B (46-47) ed è arrivato’a lambire la nazionale del mitico Pozzo al tempo in cui militava nel Siena, fu archiviata per le polemiche legate alla sua militanza, appunto, nei G.a.p. proprio nel periodo in cui la città fu straziata dall’eccidio dei Quaranta Martiri. Il volume verrà presentato a Gubbio il 9 giugno; ne parleranno, dopo l’intervento del sindaco Orfeo Goracci, Paolo Pezzino dell’Università di Pisa e Mario Tosti, presidente dell’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea. Saranno presenti anche l’on. Flavio Tanzilli, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’occultamento dei fascicoli relativi alle stragi naziste e Pierluigi Neri, assessore della Provincia di Perugia.