VILLA PITIGNANO. Il futuro della vecchia tensostruttura

A Villa Pitignano, frazione del Comune di Perugia presso Ponte Felcino, c’è una struttura particolare cui gli abitanti del paese sono molto affezionati. È la tensostruttura donata nel 1997 dal Corriere della Sera a seguito del terremoto che aveva reso inagibile la chiesa di Santa Maria Assunta.

Da allora la struttura è stata utilizzata come un punto fondamentale di aggregazione del paese per le attività più svariate, dalle celebrazioni domenicali allo sport dei ragazzi, dalle recite della vicina scuola alle riunioni della Pro loco.

La struttura divenuta un “pezzo di cuore”

“Ai parrocchiani la tensostruttura sta molto a cuore in quanto è facilmente raggiungibile, e non presenta barriere architettoniche per l’accesso” spiega il parroco mons. Alberto Veschini. A partire dai primi anni 2000 la chiesa parrocchiale di Villa Pitignano è stata riaperta dopo la messa in sicurezza post-sisma ma, visto il gradimento degli abitanti, la tensostruttura non è mai stata smantellata, anzi vi viene ancora celebrata una messa ogni domenica.

“Alcuni parrocchiani si sono talmente abituati che, quando veniva a mancare un familiare, chiedevano che il funerale fosse celebrato nella tensostruttura anziché in chiesa” aggiunge don Alberto.

Il futuro della tensostruttura

La struttura di plastica comincia però a essere vecchia, tanto che gli abitanti di Villa Pitignano temono possa essere danneggiata irrimediabilmente da tempeste o gelate.

Così la parrocchia di Santa Maria Assunta ha avanzato la proposta di sostituire la tensostruttura con un prefabbricato che prima si trovava a Montelaguardia. Ora però servono i permessi da parte delle istituzioni: la Giunta comunale ha già approvato la proposta, ora si aspetta l’esito della Regione.

La parrocchia nel frattempo si è accordata con le altre realtà del paese come la Pro loco, il Centro anziani, la Filarmonica e altre, per finanziare il costo di realizzazione dell’opera, e in seguito provvedere alla manutenzione della struttura. I fondi sono stati reperiti grazie a iniziative pubbliche di raccolta in cui tutta la comunità si è data da fare per questo posto speciale.

Valentina Russo