Vogliamo che i figli siano campioni… o persone?

L’incontro del 14 dicembre a Terni. “Lo spirito e il desiderio del Csi - si è detto - è anzitutto quello di formare e far crescere i giovani attraverso la pratica sportiva, fino a farli diventare uomini”
Don Albertini, Mons. Piemontese con Moretti
Don Albertini, Mons. Piemontese con Moretti

Sport e famiglia, famiglia e sport. Questo è uno dei temi che il Csi affronta da sempre, ed è stato il filo conduttore dell’incontro svoltosi a Terni il 14 dicembre.

Come ricordato dal presidente regionale Carlo Moretti, “questo è un argomento che non ha mai smesso di essere attuale, a maggior ragione in questo periodo di crisi. Noi, come Csi, dobbiamo impegnarci a supportare le famiglie così da poter offrire a tutti i ragazzi l’opportunità di praticare sport”.

Sullo stesso tema è intervenuto anche don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico nazionale Csi, che si è soffermato sul ruolo dei genitori.

“Un adulto – afferma – deve chiedersi che cosa vuole dal proprio figlio. Campione? O uomo che magari otterrà anche qualche importante successo? Lo spirito e il desiderio del Csi è, innanzitutto, quello di formare e far crescere i giovani attraverso la pratica sportiva, fino a farli diventare uomini. Che un ragazzo venga convocato per un Mondiale o per un’Olimpiade è una eventualità che noi tutti ci auguriamo, ma che partecipi alla vita, questo è sicuro”.

Don Albertini ha espresso anche un suo parere sull’educazione: “È come firmare una cambiale in bianco: non puoi sapere quello che ti verrà restituito, ma ciò non vuol dire che sia inutile. Educare significa donare del tempo con e per qualcuno, nonostante si viva in una società frenetica. È avere pazienza e non abbandonare i figli a se stessi. È avere il coraggio di essere adulti”.

Per maggiore incisività, don Albertini ha raccontato l’episodio di un maestro ebreo durante l’invasione nazista della Polonia. Giunto il momento della deportazione, i bambini stavano per essere separati dagli adulti, ma il maestro allargò le braccia ed esclamò: “Non si lasciano soli i bambini in un momento come questo!”.

Sulla stessa linea l’intervento di mons. Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni – Narni – Amelia, il quale ha sottolineato che “lo sforzo di noi tutti deve essere quello di coordinarci per far crescere i ragazzi in modo che vivano una vita serena”. Rivolto poi ai giovani neo “dirigenti” del Comitato di Terni, capitanatati dal commissario Alessandro Rossi, ha aggiunto: “Mi auguro che tante parrocchie della nostra diocesi possano accogliervi e promuovere l’attività sportiva del Csi!”.

I partecipanti

Il convegno “Famiglia e sport” organizzato da Csi Terni e Csi Umbria, in collaborazione con la Polisportiva ternana e la Pastorale giovanile della diocesi di Terni, Narni, Amelia, era patrocinato dal Coni Umbria, dal Cip Umbria, dalla Provincia e dal Comune di Terni. Erano presenti per il Csi, oltre al presidente regionale Carlo Moretti e al “commissario” di Terni Alessandro Rossi, Claudio Banditelli, Giovanni Noli, Marco Fiorelli, presidenti rispettivamente del Csi Perugia, Foligno e Citta di Castello, Giordano Pannacci vice presidente del Csi Gubbio; don Leonardo Romizi, consulente ecclesiastico del Csi Umbria e Perugia, i consulenti ecclesiastici di Foligno e Città di castello, don Antonio Rocchetti e don Paolo Bruschi. Molti gli amici che hanno condiviso l’evento con il Csi: mons. Giuseppe Piemontese (vescovo di Terni – Narni – Amelia), Moreno Rosati (vice presidente Coni Umbria), Francesco Emanuele (presidente del Comitato italiano paralimpico dell’Umbria), Benito Montesi (responsabile sitting volley Fipav), Pietro Pallini (governatore del Panathlon Umbria), don Luciano Afloarei (responsabile Pastorale giovanile diocesi di Terni), Michele Marchetti (direttore area Welfare Csi nazionale).

AUTORE: Michele Mencaroni