Cerchi un alloggio, trovi una trappola

Qualche esempio concreto delle sorprese a cui vanno incontro gli studenti alla disperata ricerca di un alloggio a Perugia.

Ogni anno, dal periodo estivo fino a ottobre-novembre, centinaia di studenti universitari – fuori sede o stranieri – si mettono’alla ricerca di un posto letto nel capoluogo umbro, che sia possibilmente vivibile. Giornali, agenzie immobiliari, conoscenti, il solito passaparola tra amici, i bigliettini trovati nelle bacheche dell’università, non ultimi gli alloggi offerti dall’Adisu (Agenzia per il diritto allo studio universitario), vengono tentate tutte le strade. Chi ha anche una sola stanza al centro o zone limitrofe, la adibisce ad alloggio per gli studenti, speculando sull’affitto richiesto. ‘E sbrigati a decidere se tenere o no la casa, perché ho tante altre richieste!’, consigliano gli affittuari ai ragazzi. Tuttavia occorre stare attenti a quello che realmente la casa offre. Spesso, infatti, i proprietari degli appartamenti non denunciano neanche la presenza degli studenti, stipulando contratti in nero, meno dispendiosi ma più rischiosi per chi abiterà nell’appartamento, in quanto non sarà coperto da assicurazione. Su 1.600 affitti esaminati, 750 sono risultati irregolari, secondo la ricerca svolta dalla Agenzia delle entrate dell’Umbria sul caro affitti (gennaio 2007). Allo studente, spesso ingenuo e preso dalla fretta di trovare casa, che si rivolge a privati proprietari, si presentano i casi più disparati. Qualche esempio concreto. Con regolare contratto, per una camera singola in centro, in un appartamento in discreto stato da condividere con altre due persone, per il solo posto letto si pagano 280 euro al mese più acqua, luce e riscaldamento. Il problema di molti appartamenti in centro è la luminosità: in questo, la cucina è illuminata da una vetrata comunicante con la camera, dotata di una finestra. Neanche il bagno ha finestre.Sempre in centro, un appartamento per due persone presenta inconvenienti più originali. Il bagno si trova lungo le scale dello stesso, è in comune con l’esercizio commerciale sottostante e va quindi condiviso con i clienti. La finestra è all’altezza del pavimento e coperta da un’inferriata. ‘Anche se la luce è poca, vi sembrerà di stare al pub’, propone convincente il padrone. Fornello elettrico in cucina e una sola finestra, peraltro piccola, in camera: sono gli altri disagi che crea l’alloggio. Il tutto, con contratto, a 200 euro a persona più le spese.Anche dalle mansarde si possono, con un po’ di buon senso, ricavare bei guadagni. Zona di corso Cavour, bilocale per due persone: l’unica camera da letto, cui si arriva facendo dieci scale, benché illuminata, si trova ad una rilevante altezza, quindi è molto fredda d’inverno e molto calda d’estate. Gli infissi sono vecchi, da risistemare. Al piano inferiore si trova la cucina, costituita da un corridoio stretto in cui si trova una tavola di plastica appoggiata sul frigorifero. Si tratta del tavolo. La finestra della cucina si apre solamente se prima si riesce a spostare il piano del lavandino, altrimenti rimane bloccata. La spesa è di 220 euro a persona, escluse le spese. C’è anche chi preferisce rivolgersi all’agenzia immobiliare, accettando di spendere di più ma ottenendo una maggiore qualità dei servizi. Infatti gli alloggi delle agenzie sono quasi tutti ristrutturati, il mobilio migliore e più adeguato. La maggior parte delle agenzie richiede il pagamento di una mensilità in più al momento della stipula del contratto. Per 300 euro a persona, infatti, un appartamento in centro (zona di corso Cavour) per due offre: due camere singole, riscaldamento autonomo, frigorifero, piano cottura con quattro fornelli, terrazza, camere illuminate. Tutto ristrutturato. Un altro appartamento per due persone (zona di porta Pesa) a 250 euro a persona, risulta di qualità più scadente. All’ingresso c’è infatti una rampa di scale, al termine della quale si trova una tenda. Da qui comincia l’appartamento, composto da un bagno minuscolo, una camera doppia con una scrivania molto ridotta e una finestra stretta. La cucina, esigua anch’essa, ha due finestre piccole in alto non apribili, ma ha un buon piano cottura con quattro fornelli. È dotata degli accessori indispensabili per i pasti, riposti in un mobile che contiene anche la caldaia. In questo periodo si è vista anche una pubblicità, sotto forma di lettera ad un giornale, di un ostello cittadino di periferia che nei prezzi (posto letto in camera più servizi comuni dell’ostello) non si discosta molto da quello che chiedono i privati per gli appartamenti.

AUTORE: Margherita Idolatri