Chi ha paura del presepio?

Il presepe permanente della chiesa di Sant’Agostino di Gubbio
Il presepe permanente della chiesa di Sant’Agostino di Gubbio

Festa grande è il Natale, festa per tutti, soprattutto per bambini. Tutti, anche i cosiddetti “non credenti” lo festeggiano, e fanno regali ai figli e agli amici e parenti. Un amico mi ha lasciato un biglietto scrivendo “auguri di Natale”, e aggiungendo tra parentesi: “Fintanto che si potrà usare ancora questo nome”. Serpeggia un certo sospetto: che si vada verso una società senza riferimenti alla fede, per cui il Natale rimarrà, ma come fatto laico e commerciale. Questo sospetto trova qualche conferma nella questione – che ogni anno si ripresenta – del presepio nelle scuole e negli ambienti pubblici. Non siamo in grado di stabilire chi fa il presepio e chi no. Vi sono alcuni casi in cui i dirigente o gli insegnanti decidono che in quella scuola non si fa per rispetto di alcuni alunni che non professano la fede cattolica, per cui sarebbe un’indebita costrizione e una mancanza di rispetto verso una minoranza. Questi casi si ritrovano sulla stampa quotidiana senza grandi clamori.

Ci si dovrebbe tuttavia domandare: chi ha paura del presepio? Non c’è nessuna rappresentazione al mondo che sia più serena, umana e pacifica. Pensate di descriverlo e dovrete usare molte parole, perché in un presepio che si rispetti c’è tutto: il cielo con le stelle e la cometa, la terra con valli, monti e fiumi, animali come l’asino e il bue, e poi all’arrivo dei Magi i cammelli e altri animali domestici; e le persone: uomini e donne con le loro caratteristiche di pastori, operai, artigiani… insomma la vita quotidiana nella quale avviene una nascita, un bambino che porta la gioia della vita e la speranza del futuro. Si potrebbe dire – come alcuni scrittori hanno suggerito – che il presepio è l’utopia del modo ordinario, normale, di un mondo pacifico in cui niente e nessuno è escluso e ognuno può trovare il suo posto. Che paura, quindi? E perché essere così miopi e pusillanimi da tirarsi sempre indietro di fronte a qualsiasi obiezione e difficoltà? Ci sono motivi per avere paura oggi nel nostro mondo.

Oggi (mercoledì 17, mentre scrivo queste semplici riflessioni) le pagine dei giornali e i servizi televisivi sono pieni delle descrizioni della “strage di innocenti”, bambini e ragazzi di una scuola, 130, uccisi come agnelli sacrificali al grido di Allah akbar, facendo loro recitare la shahada come devono fare, prima di morire, i fedeli osservanti della religione islamica. Alcuni autorevoli leader di quest’ultima li hanno condannati in quanto terroristi che non devono essere considerati come infedeli né atei.Secondo l’opinione diffusa tra gli intellettuali europei (Glucksmann), la loro connotazione sfocia in una una forma di nichilismo distruttivo, non di fede. Il Dio a cui si riferiscono queste bande di disperati ignoranti e queste organizzazioni che tentano – mozzando le teste e combattendo gli stessi compagni di religione – di costruire un Califfato islamico in Medio Oriente, non esiste: è un idolo costruito da menti pervertite.

L’antidoto a questa deriva è il presepio inteso come orizzonte cristiano di riferimento. Non è la tentazione, riemergente in ambienti cristiani, di ricorrere a forme moderne di crociata, magari nostalgicamente rievocata, con il rischio di offuscare il messaggio della pace e provocare il compattamento dell’intera umma islamica. Utopia? Sì, portata avanti anche a costo di gravi rischi per la vita e per la sorte dei cristiani. Un’amica proprio in questi giorni mi ha regalato un grosso volume documentario dal titolo Il libro nero della condizione dei cristiani nel mondo (ed. Mondadori). I cristiani appartengono oggi alla religione più perseguitata in tutte le parti del mondo. Ciò nonostante, quando ri-centriamo la nostra interiore percezione su Gesù che nasce e rinasce sempre, per noi e per tutti, non può venire meno la speranza. Buon Natale.

AUTORE: Elio Bromuri

4 COMMENTS

  1. Non mi stanco mai di leggere “La Voce” tutta, ma i suoi editoriali
    don Elio sono sempre per me un’occasione di riflessione e arricchimento!
    Grazie di cuore, e “ki Deus li diede salude pro n’discriere atteros a medas annos”!!!
    Traduco: “Che Dio gli dia salute per scriverne altri, per molti anni!!!”.
    Giulia Goddi, Nuoro.

  2. Meravigliose parole per un mondo piccolo. E allo stesso tempo grande. Perché vanno al nocciolo delle questioni che chiamano a confrontarsi gli uomini delle più lontane fedi, questioni di potere, di primazia, di beni materiali perfino, e di intimo e profondo convincimento su come porsi di fronte alle situazioni più scottanti nel mondo. Sono al contempo dirette a uomini di un mondo rimpicciolito nelle distanze, telematicamente e con tutti gli altri mezzi che da un capo all’altro ci mettono in contatto, e con breve tempo.
    C’è in sostanza un’estrema altalenanza tra il vicino-lontano, tra la dimensione della piccolezza e quella della grandezza. Con tutto ciò, la riflessione è bellissima. La condivido e ne ringrazio don Elio. Cristo Dio è il centro di tutto, ed il tempo della sua nascita non può che essere un tempo meraviglioso.
    Così come Lui l’ha impostato, nella povertà, umiltà e tutto quant’altro tutti sappiamo, Lui che è Signore della storia e del creato.

    Mi associo all’abbraccio e agli auguri di Buon Natale.

  3. Carissimo monsignor Elio, grazie ancora per le sue belle parole, frutto non certo di uno scrivere forbito ed aulico, ma di sentimenti e convincimenti maturati in lunghi anni di pratica religiosa; se arriveremo al punto che non ci verrà concesso di fare in presepe in luoghi pubblici, non ci voglio credere, lo faremo come sempre nelle nostre case e soprattutto nei nostri cuori con l’intercessione di nostro Signore, Maria santissima ed i Santi nostri!
    Quanto alla persecuzione dei cristiani in tutto il mondo affidiamoci alle parole ed alle opere del nostro Padre e Pastore Papa Francesco che lo Spirito Santo ci ha regalato con tanto amore.
    Buon Natale, monsignor Elio, e Le chiedo di pregare per la mia famiglia e per me, povero peccatore. Grazie di tutto.

  4. Grazie, d. Elio.
    Scrivi cose non scontate e bellissime!
    Un abbraccio e auguri di Buon Natale

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