L’associazione Beata Colomba nella città – forse umbra – di Ravenna

L’associazione culturale “Beata Colomba” di Perugia è stata in visita alla “Bisanzio d’Italia” che forse annovera gli Umbri tra i suoi fondatori

Beata-Colomba,-il-gruppoDomenica 7 luglio l’Associazione culturale “Beata Colomba da Rieti” si è recata, in occasione della tradizionale gita estiva, in visita a Ravenna, considerata a buon titolo – per la ricchezza e la fama dei suoi mosaici – la Bisanzio d’Italia.

La sua origine è estremamente incerta. Dionisio di Alicarnasso la fa risalire ai Tirreni e Strabone ai Tessali e, successivamente, agli Umbri. Si è parlato anche di popolazioni nomadi provenienti dal Mediterraneo orientale per quei flussi migratori avvenuti tra il III e il IV secolo avanti Cristo. I Romani la esclusero dalla conquista della valle padana ma, comprendendo l’alto valore strategico della zona, l’acquisirono nell’89 a.C. accettandola come città federata. All’inizio del II secolo Traiano fa costruire l’acquedotto, lungo ben 70 km. Ravenna raggiunge l’apice del fasto nel 402 quando Onorio vi trasferisce la capitale dell’Impero romano d’Occidente, finora a Milano.

Il programma della giornata ha compreso la visita, al mattino, dello splendido e nobile complesso di San Vitale e il mausoleo di Galla Placidia (un elegante costruzione che ospita al suo interno i mosaici ritenuti i più belli ed antichi di Ravenna). A seguire si è assistito alla messa nella monumentale chiesa di San Vitale, alla quale è poi seguita la visita al Battistero Neoniano, al Museo arcivescovile con i suoi splendidi tesori di arte e di fede, e alla cattedrale

Attraverso la guida della dott.ssa Giovanna Berni (assistente della prof.ssa Donatella Scortecci, docente di Archeologia cristiana e medievale all’Università degli studi di Perugia) si è ammirata la grande basilica di Sant’Apollinare Nuovo con i mosaici risalenti al IV secolo.

Nel pomeriggio, dopo il pranzo a base di pesce, la dott.ssa Berni ha illustrato ai presenti la splendida basilica di sant’Apollinare in Classe, dal nome dell’antico porto, situata a levante di Ravenna (appena fuori città), dando ai presenti, con le sue indicazioni storico-artistiche, l’impressione di essere immersi nella grande tradizione della cultura bizantina dei mosaici del VI secolo.

Di sant’Apollinare, protettore di Ravenna, abbiamo notizia dal suo successore san Pier Crisologo. Apollinare sarebbe stato il primo vescovo di Ravenna morto martire, se non per i tormenti materiali, per la fatica del suo indefesso lavoro apostolico. Apollinare resse la Chiesa ravennate tra la fine del II e il principio del III secolo; con buona probabilità, il volerlo inserire tra i “discepoli di san Pietro” non avrebbe avuto altro scopo se non quello di emancipare la Chiesa ravennate dalla Chiesa di Romana o, più probabilmente, da quella milanese.

La bella giornata si è conclusa con il rientro a Montemorcino, intorno alle 22.

AUTORE: Umberto Benini