Le maioliche Rubboli in mostra a Gubbio

Gubbio. In mostra presso la chiesa di Santa Maria dei Laici la collezione Rubboli
L'esposizione delle ceramiche nella chiesa di Santa Maria dei laici

La “collezione Rubboli”, ospitata nella trecentesca chiesa di Santa Maria dei Laici, mette a disposizione di turisti e visitatori una risorsa in più che valorizza, seppur temporaneamente, il grande patrimonio artistico culturale eugubino. Alla cerimonia inaugurale, coordinata da Catia Monacelli, direttrice del Museo regionale dell’emigrazione, che gestisce anche il Polo museale diocesano, sono intervenuti tra gli altri il vescovo Mario Ceccobelli, il sindaco di Gualdo Tadino Roberto Morroni, il direttore dell’ufficio Beni culturali diocesano Paolo Salciarini, Marinella Caputo, curatrice del catalogo della collezione, e Maurizio Tittarelli Rubboli.

In dieci vetrine, le splendide maioliche di Paolo Rubboli (1838-1890) e dei suoi discendenti, oltre ad alcune opere dell’eugubino Aldo Ajò, entrato in società nel decennio che va dal 1920 al 1930. Piatti, anfore e suppellettili pregiate, decorati in oro, rubino e blu intenso, a tema storicistico, rifiniti in stile mastrogiorgesco a lustro iridescente.

Maioliche raffinate e di qualità che, come sottolineato dalla Caputo, si fondono perfettamente con lo stile ricercato della struttura trecentesca della chiesa (restaurata grazie ad un contributo della Fondazione Carperugia presieduta da Carlo Colaiacovo), abbellita da un ciclo di affreschi sulla storia mariana. Ventisette i dipinti racchiusi in una cornice dorata, risalenti al 1612-1624, di cui uno degli artefici è l’eugubino Felice Damiani; ci sono anche dipinti sull’Annunciazione della Vergine dei maestri Barocci-Mazza e del folignate Michelini.

Dopo i contributi del vescovo Ceccobelli e del sindaco Morroni, che hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa, Maurizio Tittarelli Rubboli, ultimo esponente della tradizione familiare Rubboli, ha annunciato che la collezione è destinata a trovare sede stabile a Gualdo Tadino; Gubbio rappresenta il “sigillo” finale di un itinerario che ha toccato città importanti. Da parte sua Paolo Salciarini ha concluso la sua approfondita relazione sul significato della mostra, auspicando che “la chiesa dei Bianchi, per la sua qualità e collocazione, possa diventare il portale d’ingresso di tutta la rete dei musei eugubini, compresi quelli statali”. La mostra resterà aperta fino al 30 settembre, dal venerdì alla domenica, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.

AUTORE: Benedetta Pierotti