Scuole materne: alle paritarie niente aiuti?

Perugia. Odg dei consiglieri Varasano e Numerini per una nuova convenzione Comune - Fism che darebbe prevedibilità alle (poche) entrate comunali

comune-perugia-palazzo-priori-centro-storico-perugia-gente-corsoLe scuole del’infanzia, ovvero gli asili per bambini da 3 a 5 anni, che non sono né comunali né statali ma per la gran parte parrocchiali o di enti religiosi, da alcuni anni vivono nell’incertezza del futuro perché non sanno se e su quali entrate potranno contare nell’anno che si aprirà a settembre. Il servizio che svolgono è sostenuto dalle rette che pagano le famiglie, da contributi statali (sempre meno e sempre più incerti), e da contributi comunali (anche questi sempre meno e sempre più incerti). Per contro devono ottemperare a tutti gli obblighi di legge sia per quanto attiene al servizio educativo sia per quanto attiene alle strutture che mediamente sostengono molti più controlli rispetto alle strutture comunali o statali.

Per dare prevedibilità alle risorse provenienti da contributo comunale i consiglieri comunali Leonardo Varasano (Pdl) e Otello Numerini (Udc) hanno presentato un ordine del giorno sul “Contributo comunale alle scuole di infanzia paritarie aderenti FISM”. L’atto, discussa in Commissione cultura è stato approvato con 7 voti a favore (opposizione), 2 astenuti (Cardone e Chifari) e 4 contrari (Roma, Mearini, Segazzi e Pampanelli).

Nell’illustrare l’atto, Varasano ha ricordato che le 13 strutture Fism distribuite nel territorio perugino accolgono 820 alunni, integrando l’offerta educativa comunale (fatta di 3 sedi con 11 sezioni per 275 bambini) anche nelle più piccole frazioni del comune e garantendo all’amministrazione un notevole risparmio. Fino a pochi anni fa, ha aggiunto Varasano, il Comune di Perugia garantiva a queste strutture, attraverso apposita convenzione, un contributo di oltre 125mila euro. Contributo che è stato progressivamente e drasticamente tagliato, crollando fino ai 25mila euro erogati per l’anno 2012 pari a poco più di 30 euro a bambino, peraltro non più ancorato ad una apposita convenzione, ma liquidato di anno in anno, alla stregua di un contributo una tantum. Varasano e Numerini hanno proposto di impegnare il Sindaco e la Giunta a ripristinare una nuova convenzione con le scuole d’infanzia paritarie aderenti alla Fism attraverso la quale “si riconosca, anche con un opportuno sostegno economico, l’indispensabile contributo che dette scuole forniscono all’offerta formativa presente nel Comune di Perugia”.

Nel dibattito in commissione l’Assessore Monia Ferranti ha ricordato che da 2006 è venuto meno l’obbligo delle convenzioni e da quella data è stato deciso di erogare un contributo variabile anno per anno “sulla base delle disponibilità annue di bilancio del Comune”. Le somme non destinate alle paritarie, ha spiegato l’assessore, garantiscono “servizi fondamentali che offriamo direttamente” quali i centri estivi per oltre 1720 bambini, il tempo estate per oltre 311 bambini. Adottare oggi una convenzione secondo l’Assessore comporterebbe una spesa per il Comune pari a 360.000 euro che il Comune “non è in grado di garantire”.

Pampanelli, capogruppo Prc, in un odg che verrà discusso nella prossima seduta ha proposto di destinare i contributi regionali e comunali solo ai servizi pubblici, diminuendo progressivamente (nell’arco di 5 anni) le risorse erogate alle scuole private. Chifari si è detto d’accordo con lo spirito della mozione, chiedendo tuttavia di trovare una mediazione tenuto conto della scarsità delle risorse a disposizione del Comune. Per tali ragioni il consigliere ha preannunciato un voto di astensione. Sulla stessa lunghezza d’onda il collega Mariuccini, secondo cui, per quanto condivisibile, la mozione si scontra con gli aspetti di bilancio e, dunque, andrebbe approfondita in II Commissione.

AUTORE: M.R.V.

2 COMMENTS

  1. SCUOLE MATERNE. PRECISIAMO NUMERI E FATTI
    In questi ultimi giorni si è acceso un dibattito relativo al finanziamento delle Scuole dell’Infanzia Paritarie da parte del Comune di Perugia. La FISM, la federazione associativa che rappresenta 13 delle 15 scuole presenti sul territorio, tiene a precisare alcune inesattezze, apparse anche sulle pagine di molti giornali locali, e contestare alcuni dati che hanno delineato un quadro della situazione perlomeno irreale.
    Le nostre scuole, ai sensi di una legge nazionale, la 62 del 2000, sono pubbliche a tutti gli effetti: il sistema di offerta di istruzione pubblica si divide in sistema statale (scuole gestite direttamente dallo Stato) e sistema paritario (scuole gestite da enti privati e da Comuni): si fa presente, infatti, che anche le 3 scuole dell’Infanzia del Comune di Perugia sono Paritarie.
    Alcuni consiglieri comunali, tra i quali gli esponenti di “RC”, hanno snocciolato giudizi, numeri e dati che non hanno nessun riscontro con la realtà e che, se risultassero veri, evidentemente si riferirebbero a scuole non afferenti alla FISM. Su detti presunti contributi, a questo punto, siamo i primi a chiedere chiarimenti: a chi vengono erogati questi finanziamenti?
    Alle scuole FISM, che accolgono oltre 800 bambini, la Regione non assegna nessun tipo di contributo diretto e la convenzione del Comune di Perugia con le Scuole Paritarie di Perugia non è più in essere da diversi anni: viene erogato un piccolo finanziamento, a totale discrezionalità dell’Amministrazione Comunale, che per il 2012 si è aggirato intorno a 30 euro all’anno a bambino. Rispetto ad un reimpiego di questa somma da parte delle scuole comunali, si fa presente che i dati del bilancio comunale parlano chiaro: per i 174 bambini presenti nelle strutture comunali, l’Amministrazione spende una cifra superiore a 6.000 euro l’anno per ogni alunno. La FISM ha solo chiesto al Comune la possibilità di un ripristino della convenzione per poter continuare a garantire un servizio adeguato sul nostro territorio, che dovrebbe essere l’unico intento da perseguire da parte di tutti.
    LA FISM PERUGIA – Federazione Italiana Scuole Materne

  2. UNA SETTIMANA DI … SCIOPERO?
    Propongo ai gestori delle scuole dell’infanzia paritarie di consegnare il primo giorno di scuola le chiavi delle 13 strutture sia al sindaco che al prefetto e di tenerle chiuse finche’ non si va alla firma di una convenzione visto i soldi che fanno risparmiare agli enti pubblici
    Non vedo perche’ i sindacati possano attivare queste sacrosante forme di protesta…mentre le scuole paritarie no… CHIUDERE PER UNA SETTIMANA E POI VEDIAMO SE NELLE PIEGHE DI BILANCIO QUEI SOLDI SI TROVANO

    Stefano

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